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Parte del salone e della pregiata scalinata con il finestrone in vetro-cemento, al suo primo utilizzo in Italia (foto concesse da una fonte che chiede l'anonimato)

 

Villa Gina, costruita nel primo ‘900 da Attilio Muggia, architetto già autore della scalea della Montagnola, è ritenuta dalla Soprintendenza un palazzo di interesse storico artistico per la sua architettura eclettica. Gaggioli, presidente del Borgo Panigale – Reno, vorrebbe farci una casa di quartiere seguendo l’esempio di Villa Bernaroli, ma i progetti attendono la fine dei lavori di messa in sicurezza di Fintecna, proprietaria dell’edificio, che richiedono diversi passaggi burocratici. Nel frattempo, la struttura rimane in balìa delle intemperie, con il rischio che i suoi pochi elementi caratteristici sopravvissuti al tempo vadano perduti. 

 

 I writers hanno preso possesso delle mura della Villa, riempiendo quegli spazi che, un tempo, erano popolati dalle tipiche decorazioni Liberty

 

 I fregi sono l'unica cosa sopravvissuta dello jugendstill nelle sale interne della villa

 

 Degli uffici della "Casa Della Salute - Villa delle Rose" rimangono le plafoniere, sospese dai vecchi cavi della luce

 

 La vegetazione ha sfondato le finestre invadendo i sanitari costruiti dopo il passaggio di proprietà della società "Casa della salute Villa delle rose"

 

 Una delle sale del terzo piano dove, senza più un tetto, crescono rigogliose le erbacce

 

 La muffa, il muschio, la polvere sono ormai gli unici abitanti della dimora novecentesca

 

Dettaglio delle decorazioni floreali del parapetto della scalinata interna