Suicidio Assistito

La consigliera di Forza Italia Valentina Castaldini (foto: Ansa)

 

Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia ha chiesto e ottenuto dal Tar la sospensione cautelare dell’efficacia delle delibere regionali che ammettevano, dal 2024, il suicidio assistito in Emilia-Romagna. «Una regione in cui non si è mai discusso seriamente sul tema», ha detto.

 

Il Tar ha accolto la sua istanza di sospensione delle delibere regionali sul suicidio assistito, è davvero un passo avanti nella tutela del diritto a morire serenamente e con dignità?

«Una scelta importante che il tribunale amministrativo fa in Emilia-Romagna. Io ho fatto una richiesta di sospensiva perché in questo momento, in regione, c’è una richiesta in atto. Il 15 maggio si entrerà nel merito e questa è la parte più importante, sia per la delibera attuale sia per tutto quello che accadrà in futuro. Anche aspettando l’azione del governo che deve decidere se impugnare o meno la legge della Toscana che, di fatto, porta il suicidio assisto in quella Regione».

 

Però, il Parlamento rimane in silenzio e si tira avanti dal 2019 la necessità di legiferare su una questione delicata. Ecco, nell’inerzia delle Camere, le Regioni come fanno a non garantire uno scudo protettivo a quelle persone che soffrono e hanno bisogno di una legge e chiedono in tutti i modi di poter morire con dignità?

«Lei pone una questione fondamentale, che interroga me tutti i giorni. Quella sul dolore. Su come affrontarlo e su come dare una sanità in Emilia-Romagna che sia all’altezza della diversità e delle tante sensibilità. È il mio compito, quello per cui sono stata eletta. La responsabilità politica chiede di amare molto la complessità e di non semplificarla. Questo significa, per me, non poter neanche immaginare che la vita di una persona sia normata da un atto amministrativo, ci può essere una discussione accesa, un dibattito, che, purtroppo in Regione non c’è mai stato».

 

Non ci sono state proposte di legge regionali sul tema?

«No, non si è mai discussa una proposta di legge sul suicidio assistito. Si è deciso di agire con una delibera che, nella sostanza, è semplicemente la declinazione di una legge nazionale o regionale. Che non esiste. Io ho sempre chiesto lo svolgimento democratico di un confronto che porti a una legge che ha bisogno di tantissime cose. Le cure palliative, la necessità di capire quali siano i professionisti che devono seguire per tutto il percorso, fino alla fine della vita, il paziente. Su questo io ci sono. Non sono contenta quando si procede per semplificazioni».

 

In regione si parla di tre casi, di cui due giunti a conclusione. Sono state portate a termine le procedure di suicidio assistito?

«Sì le commissioni competenti si sono riunite, hanno verificato il caso e hanno fatto il lavoro che viene descritto nella delibera correttamente. E sono arrivate al termine. Abbiamo conoscenza di questi casi attraverso gli atti amministrativi, ma per la privacy non sappiamo quando questo sia accaduto. Sappiamo però che due persone hanno deciso di non arrivare alla fine del trattamento. Questo è quello che abbiamo in mano in questo momento».

 

Parliamo dell’ultimo caso, quello ancora pendente. C’è un vuoto normativo, è evidente. Adesso, però, c’è anche un vuoto di delibera, se me lo consente.

«È un tema molto impegnativo da tutti i punti di vista. Il Tar il 15 maggio deciderà se la delibera rispetta non solo il parere della consulta, ma tutto l’iter necessario per arrivare al fine vita. Su questo io ho sempre avuto tante perplessità, in particolare sulla commissione Corec, perché è totalmente a nomina politica. Io ho sempre chiesto con forza che non ci fossero nomine ma un albo, con la possibilità per tutti i professionisti che hanno competenze su questa materia di poter partecipare. Ecco, su questo possiamo fare un passo avanti e il Tar può anche migliorare e dare indicazioni, facendo fare un salto fondamentale sia all’Emilia-Romagna, sia al complesso della discussione nazionale. Questo sì».

 

 

Qui l'intervista al presidente della Regione De Pascale

«Fine vita, serve la legge»

 

Qui l'articolo sulla sospensione delle delibere

Il Tar frena sul suicidio assistito