Libri

Manuela Contin

Manuela Contin nella sua libreria. Foto di Giulia Goffredi

 

In un’Italia dove le vendite dei libri calano, nella Dotta c’è chi ogni anno decide di scommettere sulla lettura. L’ultima apertura in ordine di tempo è quella della “Libreria del viaggiatore lento” in via Castiglione, inaugurata da poche settimane. Un salottino giallo e blu, a pochi passi dalla Porta, dove scoprire il mondo comodamente seduti su morbide poltroncine, viaggiando con la mente o pianificando nuove avventure.

A mettersi in gioco è Manuela Contin, da un paio di anni in pensione. Dopo una vita di viaggi (e di letture) nel tempo lasciato libero dal suo lavoro nel laboratorio di neurofarmacologia clinica dell’Università di Bologna, è arrivato per lei il momento di realizzare un sogno da troppo tempo chiuso nel cassetto.

Manuela rievoca come tutto è cominciato. «Ne ho parlato con gli amici e i familiari e quasi tutti mi hanno incoraggiato ad andare avanti. Durante il Covid ho seguito un corso online per diventare librai, che mi ha dato delle basi tecniche economiche molto concrete». Lo scoglio più difficile, però, è stato trovare il luogo giusto. «Poi niente, stavo per desistere, quando l'occasione si è presentata. A quel punto si è materializzato tutto molto rapidamente e nel giro di tre mesi siamo arrivati all'inaugurazione».

È contenta della scelta: «L’accoglienza del quartiere è stata molto positiva, c’è tanta solidarietà e interazione con i negozianti vicini». E della zona sono anche i primi clienti, confida la libraia. «Le persone di passaggio non entrano se non hanno un interesse particolare. Ma ci vuole tempo, adesso bisogna vedere se riuscirò a creare una comunità di viaggiatori-lettori. L’obiettivo è quello di creare un gruppo, affinché questo luogo diventi accogliente, una sosta». Da qui, infatti, la filosofia dietro la scelta del nome e del logo che ci accoglie alla porta, una tartaruga che legge. «È un animale associato alla lentezza, ma anche molto resiliente, un perfetto compendio di queste due caratteristiche. E la lentezza non è da vedere come inerzia, ma come un approccio più moderato alla vita. Milan Kundera, nell’omonimo libro, dice che ciò che affrontiamo in maniera più lenta si consolida nella memoria, mentre ciò che affrontiamo in maniera più rapida cade nell’oblio».

Ecco quindi che tra gli scaffali, oltre ai classici come Le città invisibili di Italo Calvino e Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, qui si trovano guide di ogni tipo, itinerari letterari, taccuini di viaggio e anche libri per bambini, per scacciare la noia durante le lunghe ore in macchina o per girare il mondo con la Pimpa. Le guide più aggiornate, come quelle di Lonely Planet, non possono mancare, ma, tra le sue preferite, Manuela ne propone alcune fuori dal comune: i collage letterari del Palindromo, le guide delle città “insolite e segrete” di JonGlez o la collana “On the road. City” di Forma Edizioni, per scoprire le più belle città del mondo attraverso i loro capolavori di architettura.

 

Le guide fuori dal comune proposte da Manuela Contin. Foto di Giulia Goffredi

 

Come farsi conoscere? I progetti in cantiere non mancano. A maggio comincia un ciclo di incontri su mete insolite e di presentazioni di libri (qui l'articolo sugli incontri). A giorni, poi, verrà pubblicato il sito con il catalogo online di 1800 titoli. In uscita, infine, anche il primo numero della newsletter settimanale, con consigli sia di viaggio che di lettura. Si parte con due proposte ispirate dalle mostre in corso in città: Il porto delle nebbie di Georges Simenon e Latinoamerica. I diari della motocicletta di Ernesto Che Guevara. Forse, perché, l’ultimo viaggio di Manuela parte proprio da Bologna.