Garisenda

Un'immagine della presentazione delle fasi di restauro della torre Garisenda (foto di Alberto Biondi)

 

 

La storia dell’emergenza della Garisenda risale a ottobre 2023, quando i sensori installati sulla torre hanno rilevato oscillazioni anomale e un peggioramento dell’inclinazione.

Il 15 novembre dello stesso anno, il Comitato tecnico scientifico ha riscontrato cedimenti anomali nello spigolo sud-ovest della torre, indicando un "grave pericolo imminente". Tutte le attività in corso sono state sospese e il Comitato ha raccomandato di non intervenire sulla torre o nelle sue immediate vicinanze.

Immediatamente dopo, l'area interessata dal potenziale crollo è stata perimetrata e messa in sicurezza con una cinta di contenimento alta sei metri, formata da container a doppio livello nel tratto da via San Vitale fino all'incrocio di via Rizzoli, passando per via Zamboni e via de' Giudei, e da una doppia rete dal lato della Chiesa San Bartolomeo e della Torre Asinelli. Il costo per questa struttura è stato di circa 4,3 milioni, uno dei quali raccolto grazie alle donazioni dei cittadini.

Successivamente, nel corso del 2024, è stato sviluppato un progetto esecutivo per la messa in sicurezza. Il piano prevede l’installazione di due plinti (come scriviamo nell'articolo qui sopra) con tralicci metallici, le cosiddette “torri di Pisa”, ai quali saranno fissate bande in poliestere per contrastare l’inclinazione della torre. Inoltre, è stato previsto il rinforzo delle fondamenta tramite iniezioni di malte speciali.

Il prossimo passo, che consiste nell’installazione delle torri di tiraggio previste nel 2024, verrà concluso entro il 2026 grazie ai fondi Pnrr. Il sindaco Matteo Lepore ha annunciato che i lavori di messa in sicurezza e restauro della torre Garisenda dovrebbero concludersi entro la fine del 2028. Il costo totale del progetto sarà di circa 20 milioni. L’ultima tranche verrà erogata direttamente dalle Regione.