Tragedia della centrale

Gli interventi di recupero (foto Dire)

 

 

Si sono concluse intorno alle 15 le operazioni di recupero di cinque dispositivi elettronici rimasti sommersi al piano -6 della centrale di Bargi. Le operazioni rientrano fra gli interventi ordinati dalla procura di Bologna nell’ambito dell’inchiesta sull’esplosione della centrale di Enel Green Power sul lago di Suviana, nell’appennino bolognese, avvenuta il 9 aprile dello scorso anno e costata la vita a sette persone.

I sommozzatori delle squadre di subacquei dei Vigili del fuoco sono scesi in mattinata nei locali allagati della centrale in un’operazione durata circa due ore e conclusasi con la messa in sicurezza delle apparecchiature in contenitori ermetici per poterle trasferire ai laboratori di analisi. Per arrivare fino al livello dove si trovavano è stato inoltre necessario l’intervento di 25 pompieri, 20 carabinieri e una stazione mobile dell’ambulanza data la difficoltà dell’ambiente in cui si sono svolte le operazioni.

Ora i dispositivi sono stati affidati al laboratorio “IT technologies” di Modena dove verranno ripuliti ed analizzati dall’ingegner Giuseppe Montagnola, il consulente informatico nominato dalla sezione di Polizia giudiziaria dei Carabinieri su delega della procura di Bologna.

Per le operazioni al lago di Suviana erano presenti gli avvocati delle parti coinvolte nel processo; fra gli altri l’ingegner Massimo Pompili per Enel, il consulente informatico Niccolò Baldi per i rappresentanti di Enel Green Power iscritti al registro degli indagati.