Alluvione

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La Regione e l’Ente commissariale si uniscono in un appello per procedere alla modifica del decreto legge 61 del 2023 per facilitare l’erogazione dei risarcimenti dei danni delle alluvioni in Emilia Romagna. Come sottolinea Gianluca Loffredo, esperto commissariale per la ricostruzione post alluvione, «è di primaria importanza una semplificazione della normativa di riferimento per la gestione dei fenomeni alluvionali per poter facilitare i risarcimenti. Imprese e cittadini sono enti di tipo diverso ed è di conseguenza diverso anche il quadro che regola i rimborsi, stiamo lavorando per semplificare la normativa». Sulla stessa linea Manuela Rontini, sottosegretaria alla presidenza della regione, secondo cui “oltre i colori politici c’è un accordo generale sulla modifica del Dl 61». Secondo i dati forniti dalla Legacoop Emilia-Romagna, le domande di rimborso pervenute per le alluvioni di maggio 2023 e settembre 2024 sono solo una piccola parte degli aventi diritto, con 2.500 pratiche presentate a fronte di una stima di circa 70mila famiglie e 16mila imprese danneggiate.

 

Al di là delle diverse vedute e competenze, dal palco del Saie, la fiera dell’edilizia e della progettazione, le istituzioni vogliono dare una risposta alle esigenze di cittadini ed imprese. Nell’attesa di sbloccare i rimborsi e pianificare gli interventi, per l’ente commissariale, la priorità è la gestione delle delocalizzazioni. Loffredo fa eco all’apertura del presidente della regione Michele De Pascale riguardo la possibilità di spostare gli edifici costruiti nelle zone a maggior rischio: «Quello delle delocalizzazioni è forse uno dei temi più complessi e stiamo parlando con il legislatore per definire in modo più chiaro quando è necessario trasferire famiglie ed immobili».

 

Sulla gestione dell’emergenza, inoltre, Rontini rivendica l’approccio di viale Aldo Moro. «La scelta è stata di non chiedere al governo i 4,7 miliardi necessari agli interventi sul territorio sapendo che è impossibile esaudire una richiesta del genere». Per la sottosegretaria l’idea è quella di costruire un piano pluriennale che veda la collaborazione dei vari enti coinvolti, e rilancia: «Dobbiamo riportare il territorio a come era prima del 2023, è la priorità della nostra amministrazione. Solo negli ultimi due anni, l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale della Protezione Civile ha avviato 270 cantieri per un totale di 307 milioni. È il punto di partenza, abbiamo deciso di raddoppiare le risorse destinate a questi interventi, vogliamo imprimere un cambio di passo»