METALMECCANICI

Da sinistra Alessandro Gamba, Giovanni Cotugno, Daniele Valentini (foto di Nicola Ialacqua)
Incremento del 18% del premio regionale mensile e annuo e un premio di risultato da 1.200 euro. Questi sono alcuni dei punti cardine della piattaforma di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil per l’Integrativo regionale del contratto di lavoro nazionale degli artigiani metalmeccanici, presentata oggi, 5 giugno, alla sede della Cgil in via Marconi.
«Il problema sta nel divario fra i due contratti a livello nazionale, quello dell’industria metalmeccanica e quello degli artigiani metalmeccanici», spiega Giovanni Cotugno, segretario generale Fiom Cgil regionale. Differenza che sta innanzitutto a livello di salari, con un salto fra i due contratti che va dai duecento ai trecento euro. A oggi, un dipendente del settore in Emilia-Romagna guadagna mediamente 1.705 euro, 200 in meno rispetto alla media dello stipendio regionale dei dipendenti secondo le stime di alcuni quotidiani. «In Emilia-Romagna su certi aspetti siamo già avanti, oggi i lavoratori del settore in regione si ritrovano 100 euro in più in busta paga come frutto della storica contrattazione, ma ora bisogna colmare quel gap a livello nazionale», continua Cotugno.
Un altro problema sottolineato dai sindacati è quello dei contratti di apprendistato, che per la Cisl, allo stato attuale, sono un’ingiustizia. «Il settore artigianale è frammentario, popolato da piccole aziende a conduzione familiare che abusano dello strumento dei contratti di apprendistato per poi, dopo cinque anni, lasciare i lavoratori a casa - sostiene Alessandro Gamba, segretario aggiunto di Fim Cisl - per questo chiediamo che il 75% di questi contratti diventino a tempo indeterminato».
Tra le diverse richieste dei sindacati vi è anche la definizione di un accordo quadro sullo smart working che disciplini gli strumenti da dare ai dipendenti, i buoni pasto e il diritto alla disconnessione. Non mancano poi i punti sulle assemblee, per cui si prevede il diritto alla retribuzione anche durante le ore assembleari, e sull’unificazione contrattuale dei tre comparti del settore (odontotecnici, orafi e argentieri, area meccanica e installazione di impianti), estendendosi anche all’area di restauro e beni culturali.
«Abbiamo cercato di fare una piattaforma con argomenti importanti, faremo assemblee in tutte le province per discuterla perché abbiamo bisogno di far capire a Confartigianato e Cna che bisogna rinnovare il contratto per portare più diritti a questi lavoratori», conclude Daniele Valentini, coordinatore regionale della Uilm.