Maturità

Andrea Kimi Antonelli, pilota di Formula 1 per la Mercedes (foto di Ludovica Addarii)

 

Più stressante fare il tema o resistere agli attacchi di Norris e Piastri?

 

«Direi, beh la prima. È stata veramente tosta e davvero stressante, quindi direi la prima. Ho cercato di fare del mio meglio e adesso aspetterò il risultato». Così Andrea Kimi Antonelli, il pilota diciottenne di Formula 1 della scuderia Mercedes, ha risposto alle domande dei giornalisti all’uscita dell’Istituto tecnico economico statale Gaetano Salvemini di Casalecchio di Reno (Bologna). Questa mattina lui, velocissimo come sempre, non ha lasciato tracce dietro di sé, arrivando con largo anticipo ed entrando da un ingresso secondario per schivare flash e telecamere. Subito dopo aver concluso la sua prima prova dell’esame di maturità, e aver consegnato il suo tema, si è concesso alla stampa.

 

Era più teso per la maturità o per le gare?

 

«Ero abbastanza teso per oggi perché comunque non ho avuto tantissimo tempo per prepararmi. Però devo dire che dai, ho fatto il massimo e credo che sia andata anche abbastanza bene».

 

Che traccia ha scelto?

 

«Ho fatto tipologia B sull'attualità e soprattutto la traccia che ho scelto parlava del rispetto».

 

La notte prima degli esami, come l'ha passata, Kimi?

 

«Beh, ero con i miei amici, eravamo tutti a casa mia e abbiamo ripassato un po' insieme. Poi abbiamo ascoltato la canzone "Notte prima degli esami" però sì, diciamo che è stato un bel momento, soprattutto anche dopo il weekend in Canada, anche per passare un po' di tempo insieme».

 

E ieri ha festeggiato anche la Virtus?

 

«Esatto, dopo aver cenato insieme abbiamo anche festeggiato la vittoria dello scudetto della Virtus».

 

Preoccupazione per domani?

 

«No, domani c’è la prova di inglese, quindi, sono molto più rilassato. Comunque studierò un pochino perché anche se so l’inglese comunque devo essere preparato. L'inglese è quello che mi riesce più facile, è la materia che mi piace di più».

 

E invece per quanto riguarda l’orale?

 

«Per l'orale adesso sto cercando di fare tutti i collegamenti possibili e di studiare anche più argomenti possibili, i concetti più importanti in modo tale da essere pronto. Perché comunque è difficile studiare tutto essendo anche un po' indietro con il programma».

 

Per l'orale in matematica alla fine ha chiesto ripetizioni a Giorgio Bono e ai suoi ingegneri o ha fatto da solo?

 

«No, alla fine l'ho fatto da solo perché giustamente non è che avessero così tanto tempo. Diciamo che mi sono fatto aiutare da qualche mio amico, ma perlopiù ho fatto da solo».

 

Si dovrà portare i libri anche in Austria o pensa di aver finito prima?

 

«No, no, vediamo di finire prima dell'Austria, così dopo chiudo la storia della scuola e posso concentrarmi full time sulle gare».

 

Stasera festeggia in qualche modo o si concentra su domani?

 

«Mi concentro su domani e quando sarà tutto finito festeggerò. Adesso cerchiamo di fare un bel weekend in Austria così magari dopo si potrà festeggiare il Canada, l'Austria e la maturità».

 

Festeggerà a Bologna con i compagni di classe?

 

«Anche magari a San Marino, a Riccione, adesso vediamo però sicuramente sarò in compagnia dei miei amici».

 

Che cosa le ha lasciato il Salvemini?

 

«Il Salvemini sicuramente mi ha aiutato tanto in questi anni scolastici. Anche per loro è stato un bel impegno cercare di organizzare un po' il tutto attorno a me. Per via delle mie attività sportive mancavo molto spesso, quindi sicuramente mi hanno sempre aiutato e hanno sempre cercato di farmi stare in pari con il programma. Un grazie a tutti i professori per la loro disponibilità».

 

Quanto era importante per lei fare la maturità con i suoi compagni e non da solo?

 

«Sicuramente è più bello farla con i compagni che da solo. Sono contento di riuscire a farla con loro perché è anche un modo per passare un po' di tempo insieme, anche se non è il miglior modo perché siamo tutti impegnati con l’esame, però sicuramente è importante e più rasserenante per me. Piuttosto che farlo da solo almeno sono in compagnia dei miei amici».

 

A scuola come in pista conta il gioco di squadra?

 

«Beh, a scuola è un po' più difficile perché non è che ci possiamo aiutare molto a vicenda, però sicuramente essere con loro aiuta veramente e in qualche modo senti anche il loro supporto».

 

Difficile avere amici che fanno cose così diverse da lei? Pensa che riuscirà a restare in contatto con i suoi compagni anche alla fine della scuola?

 

«Con lo sport non passo tanto tempo a casa, quindi, è sempre stato difficile riuscire a mantenere i contatti. Devo dire che ho un bel gruppo di amici che mi seguono sempre, che mi supportano. Ciò che apprezzo molto di loro è che mi trattano comunque come un ragazzo normale e mi vedono come Kimi, non solo come il pilota; quindi, devo dire che è molto bello e anche per questo credo che riusciremo sempre a tenerci in contatto».

 

Kimi in questo momento ha una fanbase sempre più crescente. Pensi che da questa mattina ci sono diversi fan che hanno aspettato la sua uscita da scuola. Cosa significa per lei avere questo tipo di supporto?

 

«È veramente bello avere tutto questo supporto sin da subito. Ogni volta realizzo un po’ di più quante persone mi seguono. Mando un ringraziamento speciale a tutti coloro che mi seguono che mi supportano soprattutto anche nei momenti difficili. Voglio dire un grazie a tutti anche per la carica che mi date ogni volta che scendo in pista».

 

Cento alla maturità o vittoria in Austria?

 

«Facciamo tutti e due!»