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Il bancone del Mana Brew (foto di Nicola Ialacqua)

 

«Non ci si può improvvisare nella gestione di un ristorante, servono competenze trasversali». È il monito di Guglielmo Sidoti, uno dei soci fondatori del Mana Brew, pub in via Aurelio Saffi, aperto dallo scorso 7 settembre. L’idea del locale nasce da un gruppo di ragazzi di trent’anni, solo uno dei quali bolognesi, legati alla città felsinea dagli anni dell’università. «Era da tempo che avevamo in mente di aprire un locale – spiega Riccardo Benedetti, altro socio fondatore del pub – e alla soglia dei trenta abbiamo capito che era il momento».

Ma il Mana Brew è tutto fuorché un progetto improvvisato. «Ognuno di noi ha una formazione specifica: c’è un data scientist, un social media manager, un ingegnere, un consulente del lavoro. Abbiamo lavorato sei mesi al business plan». Dopo mesi di revisione delle idee sul tema del bar, a sciogliere ogni dubbio è stata la scelta del locale, un ex irish pub e, ancora prima, un ristorante a tema western in via Aurelio Saffi accanto a Porta San Felice. «Siamo fondamentalmente dei nerd, quindi abbiamo subito pensato ad una taverna in stile fantasy», spiega Benedetti.

Tracce della precedente destinazione del Mana Brew (foto di Nicola Ialacqua)

 

L’esperienza del Mana Brew è iniziata da poco ma è già una storia di resilienza. A poche settimane dall’apertura, infatti, un’auto si è schiantata su una delle vetrine del locale. «Era un giovedì notte – racconta Benedetti – e molti di noi avevano già lasciato il locale. C’era solo uno dei dipendenti all’interno del pub, che per fortuna in quel momento era lontano dal bancone». I proprietari però non si sono dati per vinti. «Il giorno dopo avevamo 80 prenotazioni, quindi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cominciato a ricostruire, spostando le macerie e chiudendo il buco. Quando il danno è solo materiale si può sempre risolvere».

Ogni minimo dettaglio nell’arredamento del locale è curato e pensato per essere il perfetto ritrovo per gli appassionati della cultura pop: lo dimostrano i diversi gadget a tema “Harry Potter”, le spade e i falcioni affissi al muro. Perfino l’offerta degli alcolici è in stile fantasy, tra la Ipa "Hob Goblin" e i distillati della linea made in italy “La Tana dell’Elfo”.

Il Mana Brew è però principalmente un ludo-pub, ovvero un locale in cui, oltre alle tradizionali attività di un pub, si aggiunge il gioco da tavolo. Il locale è fornito di qualsiasi genere di gioco, dal classico “Monopoly” al più ricercato “7 Wonders”. Ogni settimana vengono organizzati eventi di ogni tipo, dai quiz a tema nerd - il martedì sera - ai tornei di “Magic”, uno dei più famosi e longevi giochi di carte collezionabili. Per i titolari l’obiettivo è sempre stato chiaro: «Noi vogliamo riportare il pub a ciò che è sempre stato, ovvero uno spazio di socialità dove si parla, si gioca, si conoscono persone nuove. Non un luogo in cui entri, bevi una birra e te ne vai». Al Mana Brew, proprio per questa ragione, non si trovano schermi affissi al muro, e i proprietari incentivano i clienti a giocare in compagnia piuttosto che ad utilizzare lo smartphone.

Il locale di Benedetti & co non è un luogo frequentato solo dai giovanissimi. «Ci ha stupito molto vedere che la clientela è molto ampia, si va dalle famiglie con bambini agli anziani che, venendo a prendersi una birra, si interessano al gioco da tavolo e provano a fare qualche partita».  

Per i fondatori il successo del locale, che arriva a fare anche novanta coperti nelle serate di punta, deriva da due elementi fondamentali, ovvero l’originalità e la qualità. «Il format che abbiamo utilizzato per il pub ci ha sicuramente premiati, ma ci distinguiamo soprattutto per la qualità dei prodotti che forniamo. Diverse volte dei clienti irlandesi o scozzesi ci hanno fatto i complimenti per la spillatura della birra, un’arte non facile che richiede molta cura soprattutto con alcune marche come la Guinness».