odio sul web

La presidente del Consiglio (Foto Ansa)
«Ciò che è accaduto a Meloni è più che spiacevole, ma ovviamente, anche stavolta, le è stata servita l’opportunità di sfruttare la situazione a proprio favore. Raccontando l’episodio ai suoi follower, ha un po’ strumentalizzato; ma fa parte del comunicare politico». Egeria di Nallo, esperta sociologa e insegnante di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa all'Università di Bologna, spiega a InCronaca il suo punto di vista sul caso del docente dell'istituto superiore di Marigliano, in provincia di Napoli, che ha suscitato forti polemiche e indignazione da parte dell’intera classe politica italiana. Stefano Addeo, l’insegnante al centro delle accuse, aveva pubblicato sul suo profilo social il post "Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola". Immediata la reazione del web, che ha amplificato la portata del messaggio fino a quando è arrivato a Giorgia Meloni che non ha tardato a commentare l’accaduto sul proprio profilo: «Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia, è qualcosa di più oscuro, che racconta un clima ,malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore». Il docente ha provato a difendersi dando la colpa all’intelligenza artificiale, che l’avrebbe indotto a creare il post sotto accusa.
Egeria di Nallo commenta divertita la scusa dell'Ia: «Il fatto che lui abbia detto sia stata l'intelligenza artificiale a suggerirgli di fare questo post è molto divertente. Una volta si diceva che era l'arcangelo Gabriele oppure che era colpa del diavolo, di Satana. Adesso è il turno dell'intelligenza artificiale».
Il gesto del docente, tuttavia, non stupisce la sociologa, secondo la quale «tirare in mezzo i figli è qualcosa di abbastanza usuale in un mondo senza mezze misure, a cui manca sempre di più la grammatica dei sentimenti».
A subire indirettamente le conseguenze della vicenda è la categoria degli insegnanti che agli occhi di Di Nallo «è già martoriata, e tutto ciò non ha fatto altro che infangarne la reputazione».