Casa

Lepore mentre parla alla presentazione dell'evento sull'Ia in Fiera (foto concessa dall'ufficio stampa di We make future)
«L’affitto non dovrebbe costare più del 30% dello stipendio di una persona». L’aveva detto il cardinale Matteo Maria Zuppi ieri, lo ribadisce il sindaco Matteo Lepore oggi. Per l’arcivescovo di Bologna, che era intervenuto alla presentazione del Rapporto della fondazione per la sussidiarietà, «è triste vivere in un monolocale, dovremmo ambire a una qualità della vita più dignitosa». Un’esortazione ad affrontare la questione casa con urgenza nell’ambito delle politiche per il welfare. Invito rilanciato dal sindaco durante la presentazione del festival Wmf (We make future) 2025, la fiera internazionale su intelligenza artificiale, tecnologia e innovazione digitale che si terrà a Bologna Fiere tra il 4 e il 6 giugno.
«La città dev’essere accogliente per le imprese – ha detto Lepore – ma anche per le persone che vogliono venire a vivere qui. Dobbiamo lavorare per far sì che gli asset tecnologici ci siano, ma non dobbiamo dimenticare che dietro queste reti ci sono le persone». E ha aggiunto, citando il rapporto Draghi: «L’asse della competitività e l’asse delle tecnologie sono impensabili senza un modello sociale, di sostenibilità, che tenga conto di come le persone vogliono vivere in città in forte crescita».