istituti penitenziari

Isabella Conti. Foto Ansa
«Capisco il grido di allarme dell'onorevole Casini, il suo appello nasce dal fatto che non abbiamo mai avuto le carceri con questo tasso di sovraffollamento». Così Isabella Conti, assessora al welfare della regione Emilia-Romagna, commenta la proposta avanzata da Pier Ferdinando Casini, di favorire un’amnistia o un indulto ed evitare l’inasprimento delle pene e il sovraffollamento degli istituti penitenziari.
Quali sono i numeri a livello regionale?
«La Regione Emilia-Romagna ha dieci istituti penitenziari per maggiorenni e un istituto penitenziario per minorenni. Sono tutti pieni dal 120% al 170% di rispetto alla loro capienza prevista. Questo comporta oltre che delle condizioni devastanti per i detenuti e quindi anche l'impossibilità di realizzare poi dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa».
Come si è arrivati a questa situazione?
«Questo livello di sovraffollamento si è raggiunto a causa dalla gestione folle del decreto Caivano, che prevede la carcerazione di minorenni anche per reati minori. Questo sta facendo straripare e tremare tutte le carceri minorili. C'è anche un altro problema da non sottovalutare: i minori stranieri non accompagnati. Possiamo insegnare loro un mestiere, ma se non si fa un investimento molto capillare anche sul loro recupero dal punto di vista psicologico e non riuscendo si conseguenza a risolvere i loro traumi, resteranno ragazzi pieni di ferite non guarite. E quelle ferite se le porteranno dietro per tutta la vita».
Qual è la sua opinione riguardo il trasferimento dei ragazzi del Pratello e di tutti gli istituti penitenziari minorili d'Italia alla sezione giovani adulti della Dozza?
«Sono stata totalmente contraria al trasferimento dei minorenni al carcere della Dozza. Alcuni di quei ragazzi stavano studiando, dovevano dare l’esame di terza media o prendere il diploma di licenza superiore. Con il trasferimento si è interrotto tutto. Anche le loro aspettative sono state deluse. Adesso stiamo lavorando per proporre delle attività integrative, ma non è stato semplice».
Crede che si tratti di una soluzione definitiva?
«No. Il sottosegretario Ostellari dal Ministero della giustizia, ci ha confermato che entro l'estate, massimo all'inizio dell'autunno, questa situazione deve risolversi. Il trasferimento dei ragazzi è una soluzione temporanea. Perché ci sono dei ritardi in alcuni lavori nella realizzazione di nuovi istituti penitenziali in giro per l'Italia e per i minorenni».