Università
Piazza della Costituzione gremita di matricole di Medicina (foto di Nicola Ialacqua)
Si respira un’aria di tensione e sconforto a Piazza della Costituzione in Fiera, dove questa mattina migliaia di studenti si sono radunati in attesa dell’inizio degli esami del secondo appello del semestre filtro, il nuovo meccanismo per l’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria introdotto con la riforma Bernini il 9 maggio di quest’anno.
Il primo appello, quello del 20 novembre, ha registrato una bassissima percentuale di idonei nell’esame di Fisica, ovvero solo il 10% a livello nazionale. Proprio per questo motivo fra gli studenti serpeggia l’ansia, soprattutto per chi deve ridare tutte e tre le materie. «Il morale era piuttosto basso già al primo appello – racconta un giovane della provincia di Ancona – ora non so cosa accadrà. L’unico vantaggio è che so cosa aspettarmi». Il terrore è per Fisica, ma c’è tensione anche per Chimica. «Io ho studiato nove ore al giorno per Chimica, spero di riuscire a prendere almeno 18. Ho saputo di persone che hanno ottenuto un punteggio in negativo, se capitasse a me piangerei». Più speranzosi sono invece quelli che hanno passato almeno una delle materie d’esame. «Mi sento fortunato rispetto agli altri. Sono tranquillo, ma c’è da dire che è un po’ un terno al lotto».
Accanto allo sconforto, tra i ragazzi cresce anche lo scetticismo verso la riforma. «Il semestre filtro è un totale fallimento», commenta amareggiato un ragazzo di San Marino. «Doveva essere progettato in maniera diversa, è impossibile per chiunque preparare tre esami in poco più di due mesi, soprattutto per chi, come me, non aveva mai studiato chimica o biologia al liceo. I risultati del primo appello lo dimostrano».
Le critiche degli studenti si rivolgono principalmente alla didattica, che a Bologna è stata erogata quasi esclusivamente online. «Tutti i miei compagni che hanno scelto altre facoltà stanno già vivendo la vita universitaria, a noi invece manca completamente la parte sociale. Non facciamo altro che stare in casa a studiare. Questo nuovo sistema è terribile sotto tutti i punti di vista».
Anche Massimo Fabi, assessore regionale alla sanità, ha espresso i suoi dubbi in merito agli esami: «Quando più dell’80% di persone non riesce a superare una prova il problema è sia da una parte che dall’altra. Ma ci sono diversi quesiti da porsi: la preparazione su fisica, chimica e biologia è sufficiente? La qualità dei quesiti posti riesce a scremare davvero gli studenti meritevoli? Io spero che questa volta sia andata meglio, anche perché abbiamo bisogno di gente che lavori in sanità».