cinema

Gian Luca Farinelli (Foto concessa dalla Cineteca)

 

 

«Gli effetti speciali del cinema di Carlo Rambaldi nascono dalla sua conoscenza della storia dell’arte e del corpo umano». Gian Luca Farinelli, direttore della Fondazione Cineteca di Bologna, ha ricordato così l’artista laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel centenario dalla sua nascita. «La sua genialità è stata quella di portare a compimento uno dei grandi rovelli dell’artista, che percorre tutta la storia: come dare movimento a un oggetto creato dall’uomo? Lui è arrivato al cinema proprio grazie a questa particolarità».

I suoi “mostri”, da King Kong a E.T, «sapevano muovere le mani, le dita, la testa. Ciò che contraddistingue Rambaldi dai suoi predecessori è questo. Altre creature erano magari più belle ma rigide e senza vita. Grazie a questa invenzione, che è sia artistica che tecnologica, si iscrive in un periodo relativamente breve, ma di grandissimo fulgore, che termina poi con l’arrivo del digitale», spiega Farinelli. La radice del suo ingegno «è profondissima e antichissima, ma nello stesso tempo la sua ambizione è sempre proiettata al futuro. Ed è così che a oggi è iscritto nella nostra memoria. Le sue invenzioni oggi sono irripetibili». A dicembre, per omaggiarlo, alla Cineteca una rassegna cinematografica a lui dedicata, che spazia dalla prima fase, quella del cinema italiano, ai grandi film di Hollywood.