Sondaggi

Nell’immagine Lorenzo Pregliasco (foto Ansa)
«Il nucleare e il gas naturale dividono l’opinione pubblica. Il nucleare è percepito come una fonte accettabile ed è più apprezzato dalla fascia d’età medio-alta, dai 50 ai 64 anni». È questo il risultato del sondaggio a livello nazionale sulle energie rinnovabili di Lorenzo Pregliasco. Il founder partner di Youtrend, piattaforma web di sondaggi, è stato ospite della seconda tappa del Festival del Sarà, spazio di discussione su tematiche di attualità come economia, intelligenza artificiale e politica globale, tenuto in Sala Borsa e moderato da Antonello Barone, ideatore del festival. I sondaggi evidenziano come la maggioranza degli Italiani sia d’accordo sulla necessità di cambiare le principali fonti di energia, con il petrolio e il carbone indicate come le peggiori risorse per contrastare il cambiamento climatico. «Al contrario, il solare è al primo posto per distacco, il 71% dei partecipanti l’ha indicato come la migliore fonte rinnovabile dandogli un voto di 8,35. Anche l’eolico e l’idroelettrico sono gradite, con una valutazione intorno al 7. Gas naturali e nucleare si attestano intorno al 6 di valutazione, rimarcando l’indecisione del pubblico», spiega Pregliasco. L’ultimo quesito è forse quello più delicato, sull’utilizzo di fondi pubblici per finanziare la produzione di auto elettriche in Italia: «Il verdetto è in bilico. Il 51% è favorevole, il 41% è contrario e un corposo 8% si è astenuto». Barone invece ricorda: «In Europa mobilità vuol dire avere un’auto personale. La discussione si deve concentrare sulla produzione, se conviene continuare a produrre auto in Europa o affidarsi ai modelli cinesi e americani».
Sul tema è poi intervenuta Letizia Magaldi, presidente del Kyoto club, osservatorio del cambiamento climatico di Roma: «Il 2024 è stato l’anno più caldo mai misurato. La transizione ecologica è necessaria ma soprattutto non è più costosa come prima. Puntare sull’energia solare è giusto, il costo delle batterie si è abbassato dell’80% negli ultimi anni e ci sono paesi, come il Bangladesh, che grazie alle rinnovabili stanno dando l’accesso all’elettricità a milioni di persone». Ha poi aggiunto: «Puntare su questo tipo di energie, oltre che positivo per l’ambiente, è anche logico in termini di costi. L’Europa non ha combustibili fossili sul suo territorio, le nuove generazioni dovranno essere pronte a favorire la transizione dalle fonti di energia attuali a quelle del futuro». Il tema economico è stato ripreso anche da Enrico Giovannini. Economista e ex-ministro del lavoro nel governo Letta, ora è direttore scientifico di Asvis, alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile: «Bisogna che venga detto una volta per tutte che sostenibilità equivale a un aumento di competitività e produttività». Chiude il proprio intervento con una richiesta verso il governo: «Nel 2023 in Italia si era arrivati ad una strategia nazionale di sviluppo sostenibile, quest’anno ci sarebbe dovuto essere un controllo ma non se ne sente più nulla. Questi sono argomenti che non possono essere ignorati».