Tragedia della centrale

Centrale idroelettrica di Suviana

Foto Ansa: la Centrale idroelettrica di Suviana

«Si è fatto poco a livello nazionale sulla sicurezza sul lavoro, è cambiato molto invece per le famiglie delle vittime e per i comuni del Lago di Suviana che non vogliono essere lasciati soli». A 365 giorni dall’incidente di Suviana, quando il 9 aprile 2024 sette tecnici della centrale idroelettrica della zona morirono a causa di un’esplosione, Matteo Lepore torna a parlarne, senza risparmiare critiche al governo. Le motivazioni che hanno portato a quella tragedia sono ancora ignote, ma la Procura, tramite una comunicazione formale ai consulenti tecnici, ha oggi dato il via alle attività di accertamento dopo alcuni mesi in cui il luogo era inaccessibile.

La centrale di Bargi è posizionata sulla sponda del lago di Suviana e si presenta come un’imponente struttura di dieci piani, otto dei quali si trovano al di sotto del livello dell’acqua. L’incidente accadde al piano -9 durante il collaudo di un nuovo dispositivo di sicurezza tra le 14 e le 14:30.  Secondo la testimonianza di uno dei sopravvissuti pubblicata dal Resto del Carlino, quel giorno la macchina non era riuscita a raggiungere la velocità dei test fatti precedentemente, quindi i tecnici provarono una strada diversa che, inizialmente, sembrava star funzionando. Poi però la macchina, dopo aver decelerato, riprese velocità, scatenando fiammate in tutto il piano. Il testimone non avrebbe neanche avuto il tempo di chiedere spiegazioni: sei secondi, il tempo di un bacio, fu questa la durata dell’anomalia del centrifugo meccanico che avrebbe provocato l’esplosione che uccise sette dei tecnici presenti. Immediatamente il piano si allagò, e l’acqua si mischiò agli oli degli impianti, rendendo difficile e rischiosa l’operazione di recupero dei cadaveri.

Sei sono anche le ipotesi dei periti, che vertono tutte sul guasto meccanico ma che, però, non hanno ancora avuto dei riscontri perché l’accesso al luogo era, fino a poco tempo fa, interdetto per l’installazione di alcuni sensori per il monitoraggio della zona da parte di Enel. Resta, quindi, contro ignoti l’inchiesta della Procura per disastro innominato colposo e omicidio colposo sul lavoro.

«Sono morti d’appalto i lavoratori di Suviana», ha sottolineato il segretario della Cgil Michele Bulgarelli all’assemblea dei delegati Rls convocata da Filctem e Fiom a Castiglione dei Pepoli. «Il giorno dello sciopero generale avevamo chiesto una cosa chiara, verità e giustizia, ma a distanza di un anno sappiamo ancora pochissimo di quanto è accaduto quel terribile giorno di un anno fa».