stragi

Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto (foto Ansa)
Un’occasione per ricordare e commemorare le vittime del terrorismo e delle stragi. Ma anche l’occasione giusta per portare avanti una riflessione storica sull’intricato contesto degli anni di piombo. Il contesto, nello studio della storia, è tutto. In occasione del “Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi”, però, la presidenza della Camera sembra avere deliberatamente ignorato questo principio, limitando la riflessione e il ricordo alle vittime dei gruppi terroristici di sinistra. Per Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto, «così non si fa onore alla storia. Nel programma sembrano non esistere i terroristi di destra, come i Nuclei armati rivoluzionari (Nar)».
E non è l’unico elemento di scontro. Esisteva infatti una convenzione con le scuole che permetteva alle associazioni di incontrare i giovani, per dialogare con loro di quegli anni, del dramma del terrorismo e dello stragismo. In occasione delle commemorazioni del 9 maggio questa convenzione si sarebbe dovuta rinnovare, ma per Bolognesi «è sparita nel silenzio. E adesso non andremo più nelle scuole».
Le associazioni, però, non rinunciano alla loro giornata della memoria. E non lo fanno innanzitutto «per rispetto nei confronti di Mattarella – dice Bolognesi – che non ha colpe. Le responsabilità sono della presidenza della Camera». Poi aggiunge: «Abbiamo penato tanto per avere questo giorno. Andremo».