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Una veduta dell'Appennino bolognese (foto Creative Commons)
Duecentomila euro investiti per sostenere lo sviluppo socioeconomico delle aree interne e degli Appennini. È questo il piano della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, nell’ambito del programma Aspira (Ambiente, sostenibilità, partecipazione, interconnessioni, reti, Appennini) annunciato stamattina durante l’incontro “Crescere con gli Appennini” e tenutosi nella sede della Fondazione in via delle Donzelle. In accordo con la Regione, la Città metropolitana e la Curia, il progetto è "un percorso che mette al centro le persone, le comunità e i territori", che seguirà due direttrici. «La prima – spiega Pierluigi Stefanini, presidente della Fondazione del Monte - è l’iniziativa “Formazione e lavoro per le giovani generazioni”, con progetti dedicati a studenti e studentesse degli istituti agrari per i settori della sostenibilità ambientale, del welfare e del lavoro di cura». L’obiettivo, in questo caso, è offrire concrete opportunità occupazionali nei territori in cui vivono i giovani.
«L'altra direttrice - continua - s'intitola “Valorizzazione delle risorse e delle competenze locali” e mira a promuovere l'integrazione sociale dei cittadini stranieri e a sostenere lo sviluppo di nuove competenze e attività economiche locali». Questo è possibile attraverso modelli di sviluppo inclusivi e partecipativi, tra riurbanizzazione, integrazione e inserimento lavorativo.
Il progetto, in linea con l'obiettivo 11 dell'agenda Onu 2030 sulle città e comunità sostenibili, vede sul campo l'Accademia nazionale di agricoltura, impegnata nella formazione con corsi teorico-pratici a studenti delle superiori per orientare le loro scelte professionali verso anche l’artigianato locale e la zootecnia. L’inserimento lavorativo di persone vulnerabili avverrà, invece, in un laboratorio di pelletteria sostenibile a Lama di Reno, e contribuirà alla "rivitalizzazione" di un'area colpita dalla chiusura industriale. Sul welfare familiare interviene Acli-Circolo Marco Biagi con “AffianCARE: Giovani in formAzione”, mentre al Parco museale della Val di Zena c'è “rEstate”, con otto settimane di campi estivi per bambini dai 4 ai 12 anni. Si punterà anche sul teatro, per contrastare bullismo e dispersione scolastica, grazie al laboratorio della Compagnia della Venere nelle scuole secondarie di Vado-Monzuno. Più sulle competenze, Bottega Bologna e la parrocchia San Paolo di Oliveto si occuperanno rispettivamente di insegnare l’ecologia politica in montagna e di valorizzare un fondo librario interreligioso all’interno di una torre medievale. Sull’imprenditoria, invece, «si vuole spingere sul Bio, con un progetto di rete tra giovani imprese agricole e di trasformazione per promuovere una filiera sostenibile, al fine di rafforzare le relazioni territoriali».