Cinema

Wes Anderson, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense (foto Ansa)
Zsa-zsa Korda, eccentrico magnate sopravvissuto a sei incidenti aerei, cerca di riconciliarsi con sua figlia Liesl, ora suora. Insieme vogliono realizzare un ambizioso progetto in Fenicia che comprende la riattivazione della regione attraverso dei finanziamenti, ma che rischia di rimanere solo un’utopia. Nel farlo, si ritrovano invischiati in una rete di spionaggio internazionale. Mentre cercano di ricostruire il loro rapporto tra inganni e dilemmi morali, il loro legame viene messo a dura prova.
Il regista Wes Anderson torna sul grande schermo con una commedia a tratti malinconica, nel tipico stile visivo che contraddistingue il suo cinema d’autore. Il film mescola insieme il tema della disfunzionalità familiare con quello dello spionaggio mascherato, all’interno di un contesto surreale dove capitalismo e fede la fanno da padroni. La presenza di un cast corale, a partire da Benicio Del Toro e Mia Threapleton, che interpretano Zsazsa Korda e Liesl, passando per Tom Hanks, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Bill Murray e Willem Dafoe, rende l’opera attraente agli occhi degli spettatori in sala, grazie anche all’utilizzo sapiente di simmetrie e colori pastello. Il film, infatti, è pregno di scontri idealistici che contrappongono gli interessi economici al credo.
“La trama fenicia” è lo specchio del cinema di Wes Anderson, aggiunge poco e rimarca concetti già espressi nelle sue opere precedenti. L’estetica supera di gran lunga la sostanza, ma nel complesso si tratta di un prodotto molto valido.
L'articolo è tratto dal Quindici n.5 del 12 giugno 2025