Mobilità

Auto parcheggiate (foto Ansa)

 

Girare, girare e girare ancora in cerca di un posteggio. Una sporadica scocciatura per alcuni visitatori, una scomoda quotidianità per molti bolognesi. Trovare un posto auto in centro, complici anche i cantieri del tram in continua evoluzione, non è semplice. I numeri – riportati dal Resto del Carlino in un articolo di Francesco Moroni dello scorso 21 ottobre – rivelano che nel biennio 2022-24 sono scomparsi quasi un centinaio di stalli. Mille posti in meno in una decina d’anni, se si comparano i dati dello scorso anno con quelli del 2013. Tuttavia, assicura l’amministrazione comunale, la situazione si appresta a cambiare e il saldo della sosta alla fine dei lavori sarà “positivo”. Non solo perché sono previsti nuovi parcheggi e l’aumento, in proporzione, di quelli per i soli residenti (le strisce bianche), ma anche perché, con l’avvio del servizio tranviario, parte del traffico urbano confluirà nel trasporto pubblico.

«Il ragionamento che sta dietro agli interventi del Comune, spiega l’assessore alla mobilità Michele Campaniello, si posa su due pilastri. Il primo è la realizzazione di un sistema capillare di servizio pubblico che rappresenti la vera alternativa al trasporto privato. Il secondo è l’implementazione dei parcheggi che devono avere la funzione di interscambio e di quelli di prossimità». Meno auto e più posteggi, dunque. E, soprattutto, più posteggi per i residenti, i più interessati dal disagio per la carenza di spazio. «Quello che noi abbiamo fatto è stato ridisegnare la sosta, aumentando il numero degli stalli bianchi, esclusivi e gratuiti per i residenti, man mano che vanno avanti i cantieri». I dati aggiornati a dicembre 2024, seppur timidamente, lo confermano: in due anni le strisce bianche salgono da 1.110 a 1.271 (+161), mentre a calare significativamente sono le strisce blu, utilizzate soprattutto dai frequentatori occasionali del centro, che scendono da 6.172 a 5.866 (-306). E che in molte zone vengono sostituite dai parcheggi a rapida rotazione, a pagamento nelle ore diurne per tutti, residenti e non, il cui numero complessivo passa da 420 a 433 (+13).

Una delle aree colpite dal calo dei posti auto è quella di via Riva di Reno, dove pochi giorni fa è stato ufficialmente inaugurato il canale scoperto, realizzato al posto del parcheggio a raso. L’intervento viene motivato dall’assessore alla mobilità proprio in un’ottica di riguardo per i residenti: «La situazione di via Riva di Reno è un po’ particolare. Prima di partire con la progettazione, abbiamo verificato le targhe delle auto che sostavano lì ed è emerso che una significativa percentuale di macchine era in realtà di non residenti». Lo saprà bene chi viene a fare un giro in centro da fuori Bologna, quello era uno dei pochi parcheggi dentro le mura a trovarsi in una zona non Ztl. «Tutti coloro che volevano accedere al centro storico con la propria macchina privata convergevano lì e questo creava disagi ai residenti. C’è sempre stato un problema di sosta in via Riva di Reno», conclude Campaniello. La fine dei lavori e l’opera di riqualificazione sono stati accolti con gioia dai commercianti della zona, ma il direttore di Confcommercio-Ascom, Giancarlo Tonelli, insiste sulla necessità di una riorganizzazione della sosta: «Il calo dei posti auto è un dato di fatto e bisogna recuperarli. Non parlo solo degli stalli per il carico e lo scarico delle merci. Quest’area è dotata di uno dei pochi “veri” parcheggi che, a differenza di quello di Piazza VIII Agosto, è sottosfruttato». Lo conferma lo storico delle rilevazioni periodiche sulla disponibilità dei parcheggi pubblici consultabile sul portale Open Data del Comune. «Per far diventare via Riva di Reno un punto di riferimento – continua Tonelli – serve un progetto pilota studiato a tavolino e messo in campo in accordo con il Comune, le associazioni di categoria e i residenti, affinché il parcheggio sia illuminato meglio e reso più sicuro. La critica che viene mossa da sempre è che le persone non si sentono a loro agio nell’usarlo».

Un’altra esigenza, che il direttore dell’Ascom porta all’attenzione dell’amministrazione da tempo, è la creazione di nuovi posteggi interrati, data l’insufficienza dei garage privati. «Quando Bologna è stata ricostruita dopo la Seconda guerra mondiale, i nuovi palazzi sono stati dotati di un numero di posti auto sotterranei nettamente inferiore rispetto alle necessità degli inquilini. Ma grazie alle moderne tecnologie si potrebbero realizzarne di nuovi, così come i silos». Guadagnando dunque spazio in verticale non solo verso il basso, ma anche verso l’alto. Tra le aperture – o meglio, riaperture – più recenti, invece, il parcheggio ex Staveco, che con la realizzazione del piano rialzato ha quasi raddoppiato la sua capacità, passando da 180 a 305 stalli (+125). E che, stando ai dati del Comune, permetterà di accogliere una volta e mezzo gli utenti che ospitava prima, passando dagli attuali 200mila agli oltre 300mila su base annua. Dopo l’inizio dei lavori a novembre 2024, dapprima per lotti e poi con la chiusura completa a partire dal 22 aprile, lo scorso 20 ottobre il posteggio in viale Enrico Panzacchi ha restituito alla cittadinanza uno dei parcheggi a ridosso delle mura tra i più inflazionati. In una veste rinnovata, garantendo non solo la possibilità di ospitare più mezzi, ma anche la riduzione delle code in ingresso che congestionavano il tratto dei viali tra Porta San Mamolo e Porta Castiglione.

Ma gli interventi più consistenti sono quelli che s’inseriscono dentro la riorganizzazione della mobilità legata al sistema tranviario. Tra le opere complementari della linea rossa, all’inizio di novembre ha riaperto il parcheggio gratuito accanto al cimitero di Borgo Panigale. Un incremento di 60 stalli, che salgono complessivamente a 334. L’opera di riqualificazione si somma ad altre due novità dell’ultimo anno: il posteggio Parri in via della Liberazione con 36 nuovi posti auto (e 4 posti moto), aperto a giugno, e il parcheggio di via Savonarola con 86 nuovi stalli per le auto (e 6 per le moto), operativo dalla fine del 2024. Al termine dei lavori del tram, saranno a regime anche due grandi parcheggi d’interscambio ai capolinea: 388 stalli al Terminal ovest Emilio Lepido in Borgo Panigale e 400 stalli al Terminal nord Fiera Michelino, ad implementazione del parcheggio già presente da 5.500 posti auto, che, come segnala il Comune, è attualmente sottoutilizzato nei giorni ordinari. Analogamente, anche sul tracciato della linea verde è prevista un’opera di potenziamento della sosta. Sono in fase di realizzazione due nuovi parcheggi. Il primo riqualificherà un’area al momento dismessa in via Bassanelli, compresa tra l’Istituto Aldini e l’ippodromo, e potrà accogliere 211 auto (e 18 moto). Il secondo sarà una struttura multipiano in via di Saliceto, tra via della Zucca e la sede di Tper, che sostituirà in parte il posteggio a raso già esistente, raddoppiando la capienza da 98 a 199 posti auto (+101). In cantiere anche un parcheggio scambiatore da 287 stalli in via Shakespeare, al capolinea nord di Corticella. A cui, al termine dei lavori per la linea verde, si aggiungeranno 457 stalli di sosta lungo le strade del percorso, con 373 posti auto complessivi rispetto alla situazione attuale. Facendo un rapido calcolo, è evidente che nel corso del prossimo anno il numero degli stalli è destinato ad aumentare significativamente, permettendo ai bolognesi di riprendere un po’ di fiato. L’obiettivo è il decentramento della sosta fuori dalle mura, possibilmente nelle zone d’interscambio, così da ridurre la pressione sul centro cittadino. Un’ipotesi praticabile solo in coordinamento con l’utilizzo del servizio tranviario, la grande scommessa del 2026 su cui l’amministrazione comunale punta tutto. «Col tram – sottolinea l’assessore Campaniello – stimiamo di far spostare tra le 80 e le 95mila persone al giorno. Sarà un vero e proprio ribaltamento della logica del trasporto cittadino. È questo che intendiamo quando diciamo alle persone di star realizzando un’infrastruttura che metterà a disposizione un’alternativa valida alla macchina». Nell’attesa di poter verificare tali previsioni, dall’ultimo monitoraggio semestrale di Città 30, pubblicato a luglio di quest’anno, emerge un quadro incoraggiante sulla riduzione dell’uso dei mezzi privati per gli spostamenti quotidiani. Confrontando i primi sei mesi del 2025 con la media del medesimo periodo del 2022-23, si registra una diminuzione del traffico urbano di circa l’8% – più significativa di quella del 5% del 2024 – che in termini assoluti si traduce in oltre 17mila veicoli a motore in meno transitati mediamente in un giorno feriale (da 230mila a 213mila). Parallelamente, cresce l’utilizzo della bicicletta: un +19% rispetto al biennio 2022- 23, che, anche in questo caso, costituisce un aumento progressivo rispetto al +10% dello scorso anno. Al dato percentuale corrispondono oltre 222mila transiti su due ruote in più nell’ultimo semestre (da 1,16 milioni a 1,38 milioni di passaggi). Cui si aggiunge una vera e propria esplosione del servizio di bike-sharing gestito da RideMovi, che registra un +119% (contro il +92% del 2024), portando il numero di corse nel primo semestre del 2025 a oltre 1,6 milioni, contro le poco meno di 750mila nello stesso periodo del 2022-23. A riprova che anche gli interventi all’interno del Biciplan, che mirano a incentivare l’uso della bicicletta – come nel caso della Velostazione ExDynamo in via Indipendenza 71/Z , la casa dei ciclisti rinata a giugno di quest’anno – portano dei risultati. Qualcosa a Bologna si muove. Da un lato, l’impegno del Comune nel potenziamento della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico – tra tram, ciclabili e velostazioni – si traduce in un trend positivo di riduzione del traffico automobilistico. Dall’altro, il saldo complessivo dei posti auto, e, tra questi, le strisce bianche in particolare, è destinato a crescere nei prossimi mesi. Ma alla condizione di un parziale decentramento della sosta per tutti coloro che non avranno la necessità stringente di parcheggiare in centro. Un compromesso che ora può apparire un sacrificio eccessivo, ma che va letto in funzione del prossimo futuro. Perché, a sentire l’amministrazione comunale, ciò che attende la Turrita si prospetta essere davvero una piccola rivoluzione, un cambio di paradigma.

 

Ingresso del parcheggio sotterraneo Riva Reno” in via Azzo Gardino (foto di Giulia Goffredi)

 

Il servizio è tratto dal Quindici” n. 10 del 18 dicembre 2025