La serie tv
Locandina di "Lazarus" (foto Pintrest)
“Lazarus”, che ha debuttato su Prime Video a fine ottobre, è la nuova miniserie di Harlan Coben, composta da sei episodi. L’opera racconta la storia di Joel Lazarus (Sam Claflin), uno psichiatra segnato dall’omicidio irrisolto della sorella gemella, uccisa anni prima in casa loro. Quando flashback sempre più vividi, visioni inquietanti e nuovi indizi riaprono ferite mai chiuse, Joel si ritrova intrappolato in un vortice dove realtà e immaginazione si confondono, mentre il rapporto complesso con il padre Tom (Bill Nighy) rivela segreti familiari che aggravano il suo equilibrio già fragile. Dopo la morte del padre, Joel si convince che l’omicidio della sorella sia in qualche modo connesso alla sua improvvisa scomparsa e inizia a indagare senza sosta: quella verità che continua a sfuggirgli diventa per lui una vera e propria ossessione. La miniserie intreccia thriller psicologico e sovrannaturale affrontando temi forti e complessi come il lutto irrisolto, il trauma, il senso di colpa, il suicidio e le dinamiche padre-figlio, costruendo un’atmosfera cupa e serrata, perfetta per il periodo invernale. Con soli sei episodi pensati per il binge-watching, “Lazarus” convince per il ritmo, la tensione costante e le interpretazioni: Claflin interpreta un protagonista tormentato e credibile, mentre Nighy aggiunge ambiguità e profondità. Tuttavia, la serie può risultare a tratti ripetitiva nelle azioni di Joel e lascia alcuni snodi narrativi poco chiariti, comprimendo lo spazio dedicato ai personaggi secondari. Nonostante questi limiti, resta un thriller dal forte impatto emotivo, capace di tenere lo spettatore incollato allo schermo fino all’ultima rivelazione.