gioco d'azzardo
Manifesto della nuova campagna di comunicazione della Regione "Io non azzardo"
Quasi 1500 persone nel 2024 si sono rivolte ai Servizi per le dipendenze dell’Emilia-Romagna per problemi legati al gioco d’azzardo. Di questi, la metà sono nuovi utenti. È il dato allarmante rilasciato dalla Regione, che il 15 dicembre ha presentato il nuovo piano regionale sul gioco d’azzardo patologico e una campagna di comunicazione, “Io non azzardo”, per correre ai ripari.
Solo nel 2023 sono stati spesi 9,5 miliardi di euro nel gioco, quasi quanto l’intero Fondo sanitario regionale. Più della metà di questi è dedicata al gioco online, che secondo la Regione cresce «a livelli esponenziali», registrando quasi un milione di conti attivi nel 2024 e una perdita 260 euro per conto. L’anno scorso la raccolta del gioco d’azzardo pro-capite è stata di 1.132 euro per maggiorenne residente. A rivolgersi ai servizi per le dipendenze sono principalmente gli uomini, otto su dieci, con un’età media di 48 anni, ma a preoccupare è anche la crescita del numero di adolescenti e giovanissimi che giocano d’azzardo.
Questi dati confermano quelli presentati il 4 dicembre a Palazzo d’Accursio durante gli Stati generali del gioco d’azzardo patologico, dove è stato rilevato che negli ultimi sei anni nell’area metropolitana di Bologna l’azzardo complessivo è cresciuto del 38%. A giocare di più, come aveva registrato il rapporto Pane e Azzardo” di Federconsumatori e Cgil in collaborazione con la campagna Mettiamoci in gioco presentato a gennaio di quest’anno, sono i cittadini del centro dell’Emilia-Romagna, nelle zone di Calderara di Reno, Valsamoggia e Zola Pedrosa.
È in questa cornice emergenziale che si inserisce il nuovo piano regionale sul gioco d’azzardo patologico, che prevede di aumentare il sostegno alle aziende sanitarie regionali con uno stanziamento di 3,2 miliardi di euro destinati alla prevenzione e al rafforzamento della rete di servizi già presenti, quali gli sportelli di consulenza e i gruppi di supporto familiari.
Per accompagnare il piano, inoltre, è stata elaborata una nuova campagna di comunicazione focalizzata sulla posta in gioco e sulle perdite dal titolo “Io non azzardo” con locandine, video-clip e contenuti che invaderanno cinema, giornali e social. «Il gioco non vale la casa, la salute, il lavoro, gli affetti», si legge nei manifesti della campagna.
Per l’assessore alle politiche per la salute Massimo Fabi, la pandemia da Covid-19 ha generato uno scenario inaspettato. «Nel 2020 in Italia il giocato per il gioco d’azzardo online ha superato quello per il gioco d‘azzardo fisico, 91 miliardi di euro contro 65 miliardi». «Ciò impone una revisione delle strategie e degli interventi che le Regioni hanno impostato in questi anni - ha concluso Fabi - ed è di fondamentale importanza quindi ridefinire e aggiornare gli strumenti di prevenzione e intervento».