Musica

Noemi al Teatro Duse (foto di Paolopontivi)

 

Quella voce graffiante e un po’ sporca. I capelli rossi e l’energia che è un continuo scambio tra pubblico e artista. Tra artista e pubblico. Si percepisce forte e chiaro che Noemi la sua carriera l’ha iniziata nei club e nei pub di una città spesso distratta e frettolosa. In quella Roma che ai suoi artisti chiede tanto. Il massimo impegno possibile per farsi largo nel mare dei drink e delle chiacchiere servite in quei locali in cui, al pianoforte, la ragazza rossa portava la disperazione del blues di Janis Joplin (oggi riproposto live con lo splendido Piece of my heart) e la freschezza del pop italiano. Al Duse, una platea calorosa la accoglie occupando i posti di ogni settore. Faticano a stare seduti, i suoi fan più accaniti si sbracciano per incrociare gli occhi della loro amata che scende, stringe mani, prende piccoli pensieri. Ballano ai minimi accenni di ritmo e si commuovono quando entra a sorpresa Irama, che duetta con lei sul brano di Fabrizio Moro Sono solo parole. Tutti i più grandi successi, da Briciole a L’amore si odia, passando per Makumba e Vuoto a perdere, brano arrangiato e prodotto dal compositore bolognese Celso Valli, scomparso a luglio, e ricordato con affetto e commozione dalla cantante. A metà concerto la band si rifugia dietro le quinte. Rimangono in scena solo lei, la corista e due chitarristi. È il momento forse più intenso, quello in acustico, che negli ultimi tempi va tanto di moda nei live degli artisti di qualsiasi stile, persino tra i rapper. Ma qui l'acustico merita davvero e i colori della voce di Noemi diventano ancora più accesi, ancora più intensi, accompagnati dalle corde discrete della chitarra e da un missaggio del suono perfetto. C'è anche tempo per un salto tra le note di Francesco De Gregori, al pianoforte, quella Generale che nella sua semplicità rimane ancora attuale, attualissima nel racconto della disperazione della guerra e nella ricerca d'amore e di calore umano. Si spengono le luci e il pubblico ancora applaude, la chiamano affettuosamente Veronica (il suo vero nome) e lei ritorna. Bis e abbracci.