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Sciopero Cgil (foto Ansa)
Meno due giorni al 12 dicembre, giorno in cui la Cgil ha indetto uno sciopero generale in Emilia-Romagna contro «una legge di bilancio che contiene solo inganni per lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate». L’evento durerà per l'intero turno di lavoro di tutte le categorie, del pubblico e del privato, fatta eccezione per i comparti essenziali come igiene ambientale, personale del ministero della Giustizia e trasporto aereo. Il trasporto ferroviario, invece, si fermerà dalle prime ore della notte fino alle 21:00 di venerdì. La Cgil ha rivolto un appello anche ai sindaci e agli amministratori locali, chiedendo loro di essere presenti in piazza. «Se vi lamentate nei nostri incontri che il governo si comporta come lo sceriffo di Nottingham, allora venite a sfilare con noi e aderite allo sciopero generale», è questo l’invito del sindacato, che denuncia come molti comuni non riescano più a garantire i servizi ai cittadini a causa dei tagli ministeriali.
Sul piano organizzativo, la giornata prevede dieci manifestazioni in tutta la regione, tante quante sono le realtà territoriali della Cgil in Emilia-Romagna, quindi Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì Cesena, Rimini con l’aggiunta di Imola che, pur non essendo provincia, ha una propria Camera del Lavoro. Nel capoluogo la mobilitazione inizierà alle 9 in Piazza XX Settembre, punto di concentramento del corteo principale. È previsto anche un corteo studentesco che partirà alla stessa ora da Piazza Verdi e confluirà lungo il percorso della manifestazione. Dal punto di partenza, il corteo attraverserà un lungo tragitto cittadino: via Masini, via Mascarella, via Irnerio, piazza dei Martiri, via Marconi, via Ugo Bassi, per concludersi in via Rizzoli, sotto le Due Torri, dove in zona Modernissimo sarà allestito il palco per il comizio finale.
“Non è un caso che l’evento si svolgerà proprio nel giorno della ricorrenza della strage di Piazza Fontana”, spiega Bulgarelli, segretario generale Cgil di Bologna, sottolineando il legame tra lotta sindacale e difesa della democrazia. Seguiranno infatti gli interventi del giornalista Paolo Berizzi, per analizzare la persistenza del neofascismo nelle piazze italiane, e di Martina Solidoro chiamata a rappresentare la ricchezza dei movimenti sociali bolognesi. Prima del discorso conclusivo del segretario della Funzione Pubblica, Federico Bozzanca, prenderà la parola Monica Michelin, madre di Mattia Battistetti, giovane operaio morto in un cantiere edile.
Secondo il sindacato, i disagi per la cittadinanza saranno inevitabili, ma rappresentano un sacrificio necessario per richiamare l’attenzione su problemi che, sottolineano i rappresentanti Cgil Bulgarelli e Bussandri, «sono ben maggiori nelle buste paga e nelle pensioni di questo Paese». L’obiettivo è esprimere un dissenso forte e collettivo, garantendo al tempo stesso il rispetto delle norme sui servizi essenziali.
Sono stati organizzati pullman da tutti i capoluoghi di provincia per permettere a lavoratori e pensionati di raggiungere comodamente le manifestazioni. In molte città saranno i sindacati di categoria a coordinare gli spostamenti, mentre nelle aree più periferiche la Cgil ha predisposto servizi dedicati per facilitare la partecipazione.