immatricolazioni

Foto Ansa

 

«L’esame è fattibile, ma il tempo che ci hanno dato non basta». È questa la frase che riassume le ultime settimane di Alessandro Gabrielli, 24 anni, matricola del semestre filtro di Medicina a Bologna. Domani sarà uno dei 3.000 studenti in Fiera per il secondo appello dei tre esami determinanti per l’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

 

Domani farà tutti e tre gli esami?
«Sì, tutti e tre. Chimica, Biologia e Fisica, uno dietro l’altro».

 

Come si sente?
«Non lo so. È stata un po’ una prova al lotto. Le domande del primo appello non erano impossibili, ma il problema non è la difficoltà: è il tempo che non c’è stato per metabolizzare tutto. In due mesi ci hanno riversato addosso tantissime informazioni».

 

Come ritiene le modalità d’esame?

«Sono un po’ pesanti psicologicamente: si arriva alle 8 del mattino, ma l’esame comincia ufficialmente alle 11. Poi si hanno a disposizione circa quarantacinque minuti a prova, quindi quasi tre ore continuative, e anche se devi ridare solo una delle tre materie non puoi andartene prima».

 

Quindi l’esame non è impossibile in sé?
«No, secondo me è fattibile. È addirittura più facile di un esame universitario normale. Il punto è che con così poco tempo non arrivi preparato davvero. Si è data per scontata la preparazione, perché non tutti avevano basi scientifiche pregresse. Io, ad esempio, ho fatto Lettere Moderne e Scienze Motorie, quindi non ho mai fatto corsi di chimica, biologia o fisica».

 

Com’è stata la didattica?
«I professori hanno fatto tutto il possibile, anche per chi ha frequentato solo online come me. Anche sotto questo punto di vista non ci sono stati problemi tecnici all’Unibo. Per molti però non è stato facile, è stato come tornare ai tempi del covid: nessuna interazione con l’altro, solo studio».