Tribunale
Agenti al lavoro in via Zanolini (foto Ansa)
Resta in carcere Lorenza Scarpante, 56enne aostana arrestata a fine maggio con l’accusa di aver ucciso il marito Giuseppe Marra, 59 anni, in via Zanolini. Già ad agosto la prima richiesta dei domiciliari da scontare a casa della madre, ad Aosta, fino alla chiusura delle indagini, era stata respinta. Ora, la prima sezione penale della Cassazione ha nuovamente respinto il ricorso dell'avvocata Chiara Rizzo, legale di Scarpante, contro l'ordinanza con cui il Tribunale della libertà bolognese aveva confermato la misura della custodia cautelare in carcere disposta dal gip.
Nel corso del primo interrogatorio, la donna aveva respinto le accuse, affermando di essere andata a dormire verso mezzanotte e di aver trovato il cadavere del marito quando si era svegliata, scendendo poi in strada a chiedere aiuto. Questa versione non era però stata ritenuta credibile dagli investigatori, e nella successiva udienza di convalida del fermo, Scarpante si era avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip Claudio Paris. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dalla pm Manuela Cavallo, Marra, che gestiva un negozio in via Indipendenza assieme a Scarpante, potrebbe aver avuto un malore dopo aver consumato droghe con la moglie, e quest'ultima lo avrebbe poi colpito a morte facendogli sbattere la testa contro degli spigoli. Le indagini dovrebbero concludersi a breve perché nei giorni scorsi sono state depositate le consulenze tecniche che potranno chiarire ulteriormente i fatti.