L'appuntamento

Il senatore Pier Ferdinando Casini (foto da Licenze Creative Commons)

 

Una lunga storia politica che vede il suo inizio nel lontano 1983. Da allora Pier Ferdinando Casini – bolognese doc, figlio della vecchia Democrazia Cristiana e fautore di una visione centrista che lo ha visto trattare con diverse fazioni, sia di centrodestra che di centrosinistra, soprattutto nel suo ruolo di leader del partito Unione di Centro – è stato ininterrottamente in aula, per trent’anni come deputato alla Camera e ora da poco più di una decina in veste di senatore. Parliamo dunque del più longevo parlamentare nella storia della Repubblica. Un vero primato. Una carriera di tutto rispetto che ora trova spazio nelle pagine del suo ultimo libro, “Al centro dell’aula. Dalla Prima Repubblica a oggi” (Il Mulino), realizzato con lo storico Paolo Pombeni, che presenterà domani sera in Salaborsa in compagnia di Romano Prodi, Gianni Letta e della direttrice di Qn Agnese Pini. Il volume è una raccolta dei suoi più importanti discorsi fatti in Parlamento, pagine e pagine che riportano alla memoria alcuni dei fatti più eclatanti che l’hanno visto protagonista o dei quali è stato comunque un acuto osservatore. Sì, perché da quel 1983 Casini ne ha viste davvero di tutti i colori… politici. Tra gli innumerevoli avvenimenti, il periodo delle “vacche grasse” di Bettino Craxi, il terremoto di Tangentopoli nel 1992 e la fine della cosiddetta Prima Repubblica, l’entrata in scena di Silvio Berlusconi, fino ad arrivare ai primi anni Duemila e alla sua elezione a presidente della Camera dei Deputati (2001-2006), la terza alta carica dello Stato. Ha poi “rischiato” di raggiungere l’apice della Nazione, la Presidenza della Repubblica, per poi proseguire il suo operato tra le fila di poltrone rosse di Palazzo Madama. Nella biblioteca Salaborsa si prospetta, pertanto, una serata all’insegna dell’“amarcord” e dei temi caldi dell’attualità, dalla realtà nazionale a quella europea e mondiale, il tutto condito con la solita verve moderata e dialogante che contraddistingue da tempo l’onorevole dei record.