Università

Gli studenti in Regione attendono l'assessore Giovanni Paglia (foto di redazione)

 

Ai 15,9 milioni di euro stanziati grazie al Pnrr, si aggiungono 12,5 milioni versati dalla Regione, per garantire il diritto degli studenti alla borsa di studio. Lo ha annunciato oggi l'assessore alle politiche abitative e alla scuola, Giovanni Paglia, confermando che, oltre alla comunicazione a lungo attesa dello sblocco dei fondi del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, «la Regione, avendo un quadro finanziario che comincia a essere certo, potrà destinare ulteriori 12 milioni e mezzo, confermandosi così una Regione forte in materia di diritto allo studio, facendo tutto il possibile per tutelare i nostri ragazzi, con un investimento che non ha pari nel resto delle Regioni italiane».

L'annuncio dell'assessore arriva dopo le proteste degli ultimi giorni, che hanno visto protagonisti oltre ventimila matricole che avrebbero dovuto ricevere la prima rata del finanziamento assicurato ogni anno. Ancora il 21 novembre l’unica circolare ricevuta era stata un’e-mail dove si menzionava che non c’erano fondi necessari per coprire tutti gli idonei assegnatari. 

A pesare, secondo quanto ricostruito dagli studenti, sono stati soprattutto i cambiamenti nei finanziamenti e nei criteri nazionali, a partire dal ridimensionamento del Pnrr (da 31 milioni a 15,9 milioni) e dal taglio del fondo statale ordinario (circa 8 milioni), mentre aumentano le immatricolazioni sono in aumento. 

Un paradosso che, secondo Leili Hizam, rappresentante del Consiglio studentesco e attivista di Cambiare Rotta, aveva un chiaro precedente: «Regione ed Ergo erano consapevoli già da luglio delle difficoltà legate ai finanziamenti nazionali; eppure, nello stesso mese, l’assessore Giovanni Paglia e l’allora direttrice dell’azienda Patrizia Mondina avevano assicurato pubblicamente che le borse sarebbero state erogate al cento per cento». Tra le altre cose il cambio di direzione di Ergo ha portato serie problematiche anche all’interno degli studentati,  ha sottolineato l’attivista, dove sono saltati 230 posti letto in tutta la Regione, di cui trenta solo a Bologna.  La borsa di studio è lo strumento con cui il diritto allo studio si realizza aiutando agli studenti di pagare l'affitto, i trasporti, i pasti e i libri. Quando sembrava che il sussidio non potesse essere erogato,  il presidente Michele de Pascale aveva detto: «Ci siamo sempre impegnati a coprire il cento per cento delle spese, altre Regioni non lo fanno. Ora serve uno sforzo in più da parte di tutti e noi siamo disponibili a fare la nostra parte». Ora è successo.