BASKET
Stefano Michelini (foto Ansa)
«La Virtus in questo momento ha una grande fortuna. Edwards è il giocatore più forte in Italia e tra i migliori in Europa. I suoi picchi di rendimento sono ineguagliabili». Così Stefano Michelini, oggi commentatore sportivo per Rai Sport ma che per quasi due decadi ha allenato in Italia, ha definito così, tra gli argomenti toccati, Carsen Edwards, durante l’intervista che ci ha concesso.
Sei partite di campionato italiano, otto di Eurolega. Primo posto in Lba, quattro vinte e quattro quattro perse in Europa. Come vede la Virtus adesso?
«La Virtus vince in casa e questo è importantissimo. La lezione in campionato contro Cremona, che tra l’altro ha espugnato proprio il PalaDozza, ha dato un segnale alla squadra. Non si può sottovalutare nessuno e nessuna partita può essere presa alla leggera, anche se in Italia Bologna parte ovviamente sempre favorita. Sono d’accordissimo con Ivanovic che continua a ripetere che la cosa più importante per la Virtus adesso è quella di trovare continuità».
La scorsa settimana il doppio turno di Eurolega non ha sorriso ai bianconeri. La partita di oggi, giovedì, è una buona occasione per ritornare a vincere?
«Dico attenzione, perché il Baskonia è in ottima forma. La squadra di Galbiati ha vinto le ultime due partite e gioca ad altissimo ritmo. Sarà una sfida che si deciderà a rimbalzo. Regalo questa chicca statistica: quando Pajola e Hackett prendono più di 10 rimbalzi in una partita, la Virtus vince perché è riuscita a schierare il suo quintetto più aggressivo, quello con due palleggiatori, senza subire in difesa e sotto i tabelloni».
Uno di questi è Carsen Edwards.
«Sì, esatto, uno dei due piccoli è Edwards, che è un giocatore incredibile. La sua facilità nel tiro da tre è un gesto tecnico che raramente ho visto. In Italia è il più forte, neanche Milano ha un giocatore singolo con tutto quel talento, e anche in Eurolega è tra i migliori. Ma aggiungo che la Virtus deve trovare alternative. Una di queste è Vildoza. L’argentino l’ho visto in ripresa nelle ultime partite, vedremo. Può portare una nuova dimensione alla squadra, puntando sugli assist. Edwards lo iniziano a raddoppiare sempre tutti, quindi dagli isolamenti bisognerà passare ad azioni più corali».
Prima si parlava dei rimbalzi di Pajola e Hackett. Gli italiani della Virtus sono un fattore?
«Parto da Daniel. Il ruolo di ala piccola che Ivanovic gli ha ritagliato quest’anno lo sta interpretando benissimo. La sua presenza nei cambi difensivi si sente. Riguardo agli altri, il discorso è molto semplice. Play e centro titolari della nazionale, parlo ovviamente di Pajola e Diouf. L’altro è Niang, che rappresenta il futuro già ora degli azzurri. Cito anche Akele, che è un giocatore importante. L’anno scorso nei playoff è stato una risorsa, quest’anno un po' meno ma si sta facendo trovare pronto. Il sesto è molto giovane e deve ancora crescere, ma Matteo Accorsi mi piace».
Restando per un attimo in tema nazionale, il nuovo allenatore è coach Banchi, ex-Virtus.
«Grande scelta. Adesso esagero, ma Luca Banchi può essere Lorenzo il Magnifico del risorgimento cestistico in Italia. Anche perché ora in federazione c’è anche Gigi Datome, grande uomo di basket. Tornando con i piedi per terra, sono convinto e speranzoso che coach Banchi farà un grande lavoro».
Finiamo con una domanda di rito, perché la stagione è ancora giovane. Dove può arrivare la Virtus quest’anno?
«Sì, troppo presto per rispondere a questa domanda. In Italia però Bologna ha l’obbligo di arrivare alla finale scudetto, su questo non credo di esagerare. In Eurolega invece entrare tra le prime dieci sarebbe un’impresa, anche qui non esagero. La classifica adesso è un po' bugiarda, le squadre davanti come lo Zalgiris stanno ottenendo risultati sopra le aspettative, Kaunas per esempio vince facendo giocare il 60% dei minuti ai giocatori lituani. Alla distanza i valori veri usciranno. La Virtus dovrà essere brava a trovare più risorse possibili, per esempio un giocatore che adesso è sottovalutato è Diarra. Cestisticamente è ancora molto acerbo, ma nella seconda parte di stagione, quando sarà più inserito nel basket europeo, dimostrerà di essere un buon giocatore».