Esposizione
The Guitarist di Jeff Wall, opera del 1987 (licenza Creative Commons)
Si definisce un pittore moderno Jeff Wall, uno dei più affermati e influenti fotografi del nostro tempo. Avrà occasione di raccontare ancora una volta se stesso, il suo percorso artistico e metodo creativo venerdì 7 novembre alle 18:30, quando terrà una lectio magistralis nell’auditorium del Mast in occasione dell’apertura della mostra a lui dedicata,”Jeff Wall, Living, Working, Surviving”, curata da Urs Stahel. Le preferenze artistiche peculiari di Wall rendono difficile definire le 28 opere esposte come sola fotografia. A partire dal formato non convenzionale, immagini molto grandi che tengono buona parte delle pareti, fino alla scelta di creare dei set in cui i soggetti posano per lo scatto, anziché fotografare al naturale. Un rimando appunto al lavoro del pittore, che rappresenta un modello fermo davanti a lui.
Ed è proprio alla pittura classica che l’autore si ispira spesso per disporre i propri soggetti davanti all’obiettivo, non lesinando citazioni a opere pittoriche o letterarie. Processi di composizione lenti e complessi, che richiedono la stessa pazienza anche allo spettatore: «Io costruisco fotografie che chiedono lentezza. Vorrei che chi le guarda si fermasse, le vivesse come un incontro reale. È la durata a renderle vive», spiegò Wall in passato. Fotografia e dipinto si mescolano poi anche con la dimensione cinematografica, favorita dalle dimensioni delle opere a dall’uso delle lightbox, strumenti per retro illuminare le immagini e creare un effetto simile a quello di uno schermo. Protagonisti degli scatti sono sempre scene di vita quotidiana, dettagli di abitazioni, persone intente a compiere gesti tipici del proprio mestiere o di un passatempo. «I miei quadri sono essenzialmente sceneggiature non scritte», così le ha descritte l’autore: immagini che potrebbero essere facilmente il fotogramma di una pellicola o l’incipit di un racconto. Le fotografie della mostra ripercorrono tutta la carriera di Jeff Wall, dal 1980 al 2021, e saranno visibili alle Mast Galleries fino all’8 marzo 2026.