Autostrade

Le file interminabili del traffico bolognese (foto Ansa)
«Era normale che Matteo Salvini incontrasse Aspi, ora è necessario che entrambi discutano del Passante con l’Emilia-Romagna». Così Irene Priolo, assessora regionale a Mobilità, Ambiente e infrastrutture, commenta la notizia del colloquio tra il ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il nuovo amministratore delegato di autostrade Arrigo Giana. Un incontro che è servito al ministro per dire che il progetto deve essere rifatto di sana pianta anche perché la spesa prevista per la realizzazione è nel frattempo lievitata da 1,5 a 3 miliardi di euro. «Sono favorevole al Passante - ha detto Salvini - ma con alcune modifiche, che lo rendano più economico, rapido e con il minor impatto ambientale». Una frase che molti politici del centrodestra hanno letto come il de profundis dell'opera. «Il Passante di mezzo è definitivamente affondato» ha sentenziato Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega a Bologna.
Una scelta che però ha provocato una levata di scudi delle istituzioni locali, che temono l'abbandono di un'infrastruttura già iniziata e comunque necessaria per evitare gli ingorghi in autostrada e in tangenziale. L’assessora Priolo, intervenuta a margine dell’odierna seduta di Assemblea legislativa, si esprime su una possibile soluzione: «Non c'è disponibilità economica? Decidiamo cosa fare e cosa non fare, non cosa cancellare».
E nemmeno l’ipotesi di un Passante ridimensionato, o dimezzato, convince l’assessora: «Siamo in ambito di progetti già approvati, che hanno le valutazioni di impatto ambientale. Parlare di interventi di minima un po' qua e un po' là significa che potremmo dover riaprire, magari due volte, i cantieri: non li possiamo sopportare»
L'assessora regionale a Mobilità, Ambiente e infrastrutture
Per Priolo è di vitale importanza definire le priorità dell'intreccio infrastrutturale bolognese: «Tra la A13 e la A14 ballano cinque miliardi di investimento e dobbiamo decidere insieme cosa mandare avanti». Anche perché, ricorda l’assessora, «l'attuale concessione ad Autostrade finisce nel 2038. Se alcune cose non verranno fatte entro la scadenza si faranno dopo».
Ciò che è certo, secondo la Regione, è che «stare fermi non è possibile, i cittadini sono nel traffico e se questo si ferma, l'inquinamento aumenta». E si ritorna sempre al Passante, la causa di tutti i mali: «Noi abbiamo bisogno assolutamente di smaltire questa infrastruttura: l'autostrada è un problema di sicurezza, la tangenziale è un problema di ingorgo» conclude Irene Priolo.
Nel frattempo sotto le Due Torri, sponda Lega, si festeggia dopo le parole di Salvini. «Il progetto del passante di mezzo è affondato e da questa notizia ne traggono beneficio tutti» esultano Matteo Di Benedetto e Cristiano Di Martino, capogruppo e segretario, rispettivamente, di Lega Bologna. «Avrebbe paralizzato definitivamente per anni una Bologna già messa in ginocchio dal sindaco Lepore e dai suoi con le maldestre operazioni del tram, e peggiorato la situazione dal punto di vista ambientale e della salute» sentenziano i due di Lega Nord.
Una vittoria personale secondo il partito di centro destra. «Siamo lieti di aver fatto la nostra parte portando la voce di Bologna al governo. Ora continueremo a lavorare sul nuovo progetto che avrà l'obiettivo di fluidificare il traffico in città».
Che le alternative, però, non tardino ad arrivare. Michele Campaniello, assessore comunale alla mobilità, avvisa: «Serve un progetto che sia attuabile e non un rinvio della discussione per anni». E riallacciandosi alla richiesta della Regione Emilia Romagna di un maggior coinvolgimento del territorio nel discorso Passante: «Al tavolo con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Bologna metropolitana deve essere presente e ascoltata».