garante dei detenuti

Il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri e la responsabile delle forze di Polizia dell'Ufficio del Garante nazionale Anna Rita Di Vittorio (foto di Andrea Scordino)
«Esiste un mondo prima del carcere che va monitorato». Non ha dubbi il garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna Roberto Cavalieri che, proseguendo nella difesa dei diritti per le persone private della libertà personale, ha aperto un nuovo fronte di interesse cruciale per il ruolo che ricopre. Le camere di sicurezza presenti nelle caserme delle forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale) sono, secondo il garante, “un carcere ombra” che spesso non viene considerato. Chi si trova in una camera di sicurezza è sottoposto ad una privazione della libertà personale, anche se già avvenuto il fermo e l’arresto, antecedente alla convalida del giudice. Una situazione delicata quindi, che va trattata in maniera adeguata.
Da qui nasce il progetto per monitorare le camere di sicurezza presenti nella regione, presentato questa mattina in conferenza stampa nella sede della Regione Emilia-Romagna dal garante dei detenuti Roberto Cavallieri. L’attività di accertamento e monitoraggio delle strutture è sostenuta dalla collaborazione con l’Unità privazione della libertà da parte delle forze dell’ordine di Polizia dell’Ufficio del Garante Nazionale, coordinato da Anna Rita Di Vittorio, anche lei presente in Regione.
L’Emilia-Romagna insieme alla Sicilia, Lombardia, Lazio e Campania, presenta sul territorio uno tra i numeri più elevati di camere di sicurezza. Sono in tutto 106 quelle tra le sedi dei carabinieri e della polizia. «Per dare un’idea del fenomeno si pensi che delle 20mila persone che transitano annualmente in Italia in camere di sicurezza, circa una su otto fa questa esperienza in Emilia-Romagna», fa presente Cavalieri, nel corso della conferenza. Nel 2024, solo nelle camere di sicurezza di polizia e carabinieri della regione sono transitate 2.432 persone su un totale di 17.000 a livello italiano.
«L’Emilia-Romagna ha una particolare sensibilità verso il tema», precisa la responsabile di Polizia dell’ufficio del garante nazionale, Di Vittorio, che prima di introdurre il progetto ci tiene a ringraziare le forze di Polizia regionali che hanno permesso di avere una mappa regionale con tutte le camere presenti. «Il progetto – continua Di Vittorio – prevede di visitare, anche in orario notturno, le camere di sicurezza per verificare lo stato di detenzione della persona». Considerando che l’iniziativa si inquadra in una «visita di un’autorità di garanzia dello stato, rappresentata dal garante, su un’altra autorità statale, quella delle forze di polizia; il progetto deve procedere con un approccio collaborativo tra garante dei detenuti e forze di Polizia», precisa Di Vittorio. La criticità maggiore, secondo la responsabile, resta l’agibilità delle camere di sicurezza. Molte di queste camere, specialmente nelle caserme più datate dei Carabinieri, trovano posto nei luoghi più appartati degli stabili, anche talvolta negli scantinati. «Il CPT (Comitato Europeo per la prevenzione della Tortura) ha più volte espresso sulle camere di sicurezza gli standard di riferimento», dice il responsabile di Polizia. Nel momento in cui non ci sarà la possibilità di rendere la camera compatibile con il trattamento dignitoso della persona, si dichiarerà l’inagibilità della camera».
Il progetto resta la prima iniziativa di collaborazione tra l’autorità di garanzia regionale e quella nazionale. Le visite di monitoraggio da parte del garante regionale avranno il supporto delle forze dell’ordine di Polizia dell’ufficio del garante nazionale, e la collaborazione di diversi esperti. A seguito di ogni visita si concluderà con un report di raccolta dati. L’esito del monitoraggio sarà una condivisione di obiettivi fini e fasi per migliorare lo stato delle camere di sicurezza.
L’incontro di presentazione che darà il via al progetto si terrà martedì 24 giugno a Bologna, strada Maggiore (palazzo Hercolani, aula Ruffilli), dalle ore 10 alle ore 13. È prevista la partecipazione del presidente dell’assemblea legislativa Maurizio Fabbri e il presidente del collegio del garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Riccardo Turrini Vita.