Imprese

Stabilimento Marelli (foto concessa da Fiom-Cgil)
Periodo di crisi per Marelli Holdings, il maggiore produttore italiano di componentistica per le automobili. Il posto di seimila lavoratori sul territorio nazionale è a rischio, di cui 550 solo nello stabilimento bolognese di via del Timavo.
Viene avviata così la procedura “Chapter 11” prevista dal diritto statunitense sui fallimenti, che consente a un'azienda in difficoltà finanziaria di ristrutturare i propri debiti continuando a operare, senza dover cessare l'attività. Così Marelli mette in atto la procedura di ristrutturazione del debito (della durata di 45 giorni) dopo l’uscita del fondo americano Kkr, che aveva acquisito l’azienda nel 2019. Un debito di 4,2 miliardi di dollari, che banche e fondi finanziatori cercheranno di risanare versando 1,1 miliardi di liquidità, diventando azionista dell’impresa.
Un’ipotetica via d’uscita è la vendita per comparto. «Ma non deve essere questa la strada da percorrere», ha spiegato il segretario generale Fim-Cisl Mazzeo al Resto del Carlino. «L’80 per cento dei finanziatori della società ha firmato un accordo per sostenere la ristrutturazione».
Non è la prima volta che Marelli si trova in difficoltà, era capitato anche nel 2022, ma il debito era stato ristrutturato. Ora invece, secondo Mazzeo potrebbero essere anche i dazi ad incidere negativamente. «È evidente, tuttavia, che questo risanamento non ha portato i risultati sperati».
Già da qualche tempo, girava voce di una possibile strategia d’uscita adottata dal fondo newyorkese Kkr, che starebbe trattando con l’azienda indiana Montherson. La strada migliore per rafforzare il bilancio anche secondo David Slump, presidente di Marelli. Dall’altro lato Mario Garagnani, delegato segreteria Fiom-Cgil al settore automotive e mobilità, ritiene che la scelta di vendere a un concorrente sia un rischio; mentre una nota positiva è che sia un gruppo industriale e non un fondo d’investimento.
Anche Adolfo Urso è intervenuto sul caso. Il ministro delle imprese e del Made in Italy, infatti, ha convocato un incontro plenario che si terrà il 19 giugno alle 10.30, e che vedrà presenti i vertici Marelli, le organizzazioni sindacali e le istituzioni della regione.