criminalità

Un'immagine del rinvenimento di un furto di rame (foto Ansa)
Doveva sembrare un furto destinato a essere dimenticato. Invece le indagini della procura di Bologna sono andate avanti, fino ad arrivare in un campo nomadi di Napoli. Così sono stati denunciati in stato di libertà due uomini, trentenni, di origine rumena, per furto di rame ferroviario. Secondo la procura di Bologna, il reato risale a ottobre scorso, quando i due hanno sottratto una grossa quantità di rame in una sottostazione elettrica a Grizzana Morandi.
I due uomini però non agivano da soli. Secondo le indagini aperte dalla procura e portate avanti dalla Squadra di Polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Ferroviaria per l’Emilia-Romagna, un gruppo di sei persone quella notte si è introdotto in un’area della stazione vietata al pubblico. Nel buio della notte hanno così sottratto da un magazzino dell’area 600 kg di cavi di rame e diversi arnesi da lavoro. Per trasportare la refurtiva, quella notte, i malviventi hanno utilizzato dei mezzi rubati con targhe straniere.
Per rintracciare i presunti responsabili la procura bolognese ha avviato un lavoro investigativo lungo otto mesi che è arrivato fino a Napoli. Gli agenti della Polfer di Bologna e di Napoli, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine, hanno rinvenuto e sequestrato all’interno di un campo nomadi nel napoletano, 4.500 kg di rame, arnesi da lavoro e un veicolo rubato; oggetti considerati proventi del furto dagli investigatori.
Al momento solo due responsabili sono stati denunciati. Gli altri quattro, tutti identificati, sono attualmente ricercati dalle autorità.