La mostra

“Che: portrait of Ernesto Che Guevara” di Michael Murphy (foto di Edoardo Cassanelli)
Dall’esotica Cuba – per la precisione dal Centro de Estudios Che Guevara a L’Avana – un patrimonio di materiali storici che delineano il viaggio nella vita del rivoluzionario dei rivoluzionari socialisti. La mostra “Che Guevara tú y todos” al Museo civico archeologico, visitabile fino al 30 giugno, si compone di foto d’archivio, lettere, diari, registrazioni, gigantografie e oggetti d’epoca che ricostruiscono la figura di un uomo che si batté per la causa della rivoluzione cubana (e non solo) ed entrò così nella Storia. Attraverso un percorso multimediale e interattivo in tre sezioni – la politica a Cuba, il Che come personaggio pubblico e infine il suo lato più personale – le esperienze del guerrigliero argentino prendono voce e accompagnano dall’inizio alla fine i visitatori. Arricchiscono il tutto una riproduzione fedele della mitica motocicletta Norton del 1939, la “Poderosa II”, usata dal nostro avventuriero dal sigaro facile per la sua esplorazione del continente sudamericano nel 1952, la sua bicicletta Mosquito, arrugginita ma con quell’aspetto vissuto tipico dei pezzi da collezione, e infine una scultura della Perceptual Art dell’artista americano Michael Murphy, “Che: portrait of Ernesto Che Guevara”. L’opera, fatta da lastre nere dai bordi irregolari, vista di fronte fa apparire la firma “Che” in corsivo, mentre di lato, grazie a delle sovrapposizioni, rivela il volto di Guevara, quello dell’iconica foto col basco. Il pensiero di Ernesto si espone così nella sua interezza assieme al senso della lotta e del sacrificio, ideali riassunti nel suo immortale motto: “Hasta la victoria siempre. Patria o muerte!”