Droga

(foto di Ansa)

 

Cresce il numero dei tossicodipendenti, ma l'ultimo fenomeno a preoccupare le autorità sanitarie è il boom di consumatori di crack, una droga insidiosa che si fa strada combinata con altre sostanze, alcol soprattutto. Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone di sesso maschile, con un’età media di 45 anni. Il crack è un derivato della cocaina, che può essere assunta anche inalandola. Complice una pipetta, in vetro o ricavata da una bottiglietta di plastica. Il suono prodotto durante l’assunzione assomiglia pure a un crack.

I dati del Rapporto sulle dipendenze patologiche nell’area metropolitana di Bologna rivelano un aumento nel consumo della cosiddetta “droga ninja”, anestetico rintracciabile a basso costo in grado di anestetizzare l’individuo, o meglio di alienarlo. Secondo le stime prodotte dall’Osservatorio dell’Usl del capoluogo emiliano-romagnolo, nel 2024 c’è stato un aumento vicino al 30 per cento nelle prese in carico da questa sostanza. Se nel 2023, ne erano state registrate 353, il numero, nell’anno successivo, è salito a 456. Un dato preoccupante se si pensa che la registrazione di accessi alle strutture pubbliche non è mai dovuta al consumo di una singola sostanza. Ma se la quota di assuntori di eroina è rimasta stabile nel tempo, la poliassunzione di alcol prima e cocaina poi ha avuto una crescita esponenziale nell’ultimo anno.

Continua a crescere, inoltre, il numero di persone irregolari, senza fissa dimora e non residenti che si trovano a consumare sostanze stupefacenti. L'unico dato positivo registrato da rapporto è nella collaborazione tra gli enti del terzo settore con la rete dei servizi che si occupano dei percorsi di reinserimento socio-lavorativo. Un rapporto che facilita il passaggio dalle comunità terapeutiche che prendono in cura i tossicodipendenti al mondo del lavoro, tramite i cosiddetti tirocini con il Csapsa, la cooperativa sociale atta a fare da tramite tra gli utenti e le aziende dove verranno impiegati.