Carcere

Carcere minorile del Pratello. Foto Ansa

 

«La sezione dei giovani adulti alla Dozza è un progetto partito male. Penso che prima si concluderà questa esperienza e meglio sarà. Io ho fatto una visita ieri alla sezione della Dozza dei giovani adulti. Non è un progetto sostenibile perché è dentro un carcere di persone grandi». Così Roberto Cavalieri, Garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna, commenta l’operazione di trasferimento dei 50 giovani dal carcere minorile del Pratello alla Dozza. «Le influenze su questi giovani adulti ci sono tutte. Il limite per porre fine al progetto è di tre mesi più tre. Se è partito il 24 marzo vuol dire che terminerà a settembre. Bisogna aspettare settembre per capire se riescono a smantellare questa presenza del minorile dentro la Dozza».

Poi aggiunge: «Anche quella è un'esperienza molto politica. Non riguarda la tecnica di gestione delle persone detenute. È un totem politico dei giovani adulti alla Dozza. L'hanno passata come misura per ridurre le presenze nelle carceri minorili, ma è più un arrivo da una lettura politica. Anche per i costi non ha senso. Era meglio aprire una comunità di accoglienza per ridurre il numero di presenze in carcere».  

Gli stessi ragazzi al Pratello, tra il 18 e il 19 aprile, sono stati protagonisti di una protesta contro questa misura. L’operazione aveva già provocato forti critiche da parte del Garante, che proprio ieri ha annunciato che il magistrato di sorveglianza presso il Tribunale per i minorenni di Bologna ha fissato una udienza il 23 maggio. L’obiettivo è discutere il reclamo per ottenere il rientro nel carcere di provenienza di cinque giovani adulti presenti nella sezione minorile della casa circondariale di Bologna. La rivolta al Pratello ha rappresentato solo l’ultimo di una serie di episodi, che ogni volta riportano alla luce i problemi di welfare nelle carceri, accedendo i riflettori su temi che vanno dal sovraffollamento ai suicidi negli istituti penitenziari.

«La situazione tende sempre a peggiorare. Si riducono sempre più i limiti della disponibilità di posti liberi o disponibili nelle carceri. Piacenza, Parma, Modena, Bologna hanno dei tassi di sovraffollamento molto elevati», ribadisce Cavalieri. Il Garante commenta anche la proposta l’amnistia avanzata da Casini. «La maggioranza fa decisamente fatica a riconoscere gli sconti di pena a chi ha compiuto dei reati. La scomparsa di un Papa e il lutto che un tale evento comporta, favorisce l’approvazione di una misura indultiva. Non so quanto il momento sia fertile per arrivare a una decisione di questo tipo. È sicuramente auspicabile, però non so quanto sia realizzabile. Sono un po' rigido in questo: l'unica forza politica ad essersi aperto a questa ipotesi nella compagine di governativa è stata Forza Italia con Taiani, non altre».