CASO STRACCIARI

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Rischia un conto salato Stefano Stracciari, il chirurgo estetico di Pianoro accusato di aver sfigurato vari pazienti somministrando farmaci scaduti o illeciti come l’olio di silicone, bandito dal 1993. Una delle vittime, Sofia Garrasi, chiederà un risarcimento di danni fisici, psicologici e patrimoniali per quasi un milione e centomila euro.

La prima denuncia al chirurgo risale al 2006, quando finì sotto processo per lesioni ai danni di una delle sue pazienti, ma finì con la prescrizione nel 2017. Le nuove indagini sono partite dopo la denuncia di altri quattro pazienti che tra il 2021 e il 2023 sono stati sotto i ferri di Stracciari. Le presunte vittime del Dr Sté, così si fa chiamare sui social, avrebbero accusato infezioni, gonfiori e infiammazioni dopo gli interventi estetici del medico, che sarebbero stati non a norma, e che hanno provocato anche seri danni psicologici. «Sofia Garrasi, una delle mie assistite, chiederà 888mila euro per danni psichiatrici – ha rivelato Claudio De Filippi, avvocato di alcune delle vittime – e chiederemo anche i danni patrimoniali: ha dovuto vendere una casa dal valore di 150mila euro per farsi fare un’operazione salvavita in Turchia».

  • In foto Claudio De Filippi, avvocato delle vittime

Il medico, sospeso per un anno e sottoposto al divieto di dimora a Pianoro, ha visto recentemente aggravarsi la sua situazione cautelare dopo che i carabinieri del Nas lo hanno sorpreso dopo che aveva violato i sigilli del suo ambulatorio, posto sotto sequestro. Stracciari, che si trova ora in carcere, finirà a processo il 10 giugno per un precedente caso, ma si sono di recente aggiunte altre cinque persone alla ormai lunga lista di denunce.

Per De Filippi la giustizia avrebbe perso troppo tempo: «La prima denuncia risale a due anni e mezzo fa, in questo periodo il dottore ha purtroppo fatto altri interventi che potevano essere evitati». «Ora vogliamo accelerare i tempi, quello che chiediamo alla Procura della Repubblica è l’incidente probatorio, già ingiustamente rigettato in passato, per 10 persone».