Brevi di nera

Truffa del “finto medico”, nuove misure cautelari per tre episodi

Con la scusa di essere sostituti del medico di base avvicinavano donne anziane e entravano in casa loro per sottrarre gioielli alle vittime. A un uomo e una donna (nati nel 1980 e nel 1977), cugini, è stata notificata una nuova misura cautelare dopo aver attribuito loro altri episodi di furto pluriaggravato e sostituzione di persona avvenuti tra ottobre e novembre. Entrambi si trovavano già in carcere per un caso simile.

L’arresto è avvenuto lo scorso 8 novembre dopo numerose segnalazioni. La polizia ha intercettato l’auto sospetta, una Toyota Yaris che, dopo diversi giri a Bologna, si è recata a Imola. Qui la donna ha avvicinato una settantenne e le hanno chiesto di poter entrare in casa, fingendosi sostituta del medico curante. Dopo un primo rifiuto, la vittima è stata sottoposta in giardino a una presunta manipolazione ortopedica e le è stata sfilata una collana d’oro da 35 grammi dal collo della vittima. La donna ha raggiunto l'auto dove l'aspettavano il cugino e un terzo complice. Dopo aver seguito la macchina fino alle porte di Ravenna gli agenti hanno arrestato in flagranza i tre membri del gruppo.

Ora a due di loro sono stati attribuiti altri episodi precedenti. I primi due si sono verificati a Bologna a fine ottobre. La donna ha avvicinato un’anziana in via Enriques, fingendosi la sostituta del medico di base, di cui conosceva il nome, informandola di una presenza di metalli pesanti nelle analisi del sangue, che l’anziana aveva realmente effettuato. Nel frattempo il complice si è finto il figlio di una paziente casualmente passato di lì per confermare la versione appena fornita. La donna ha aperto la porta alla finta dottoressa che, con la scusa di prelevare i gioielli per verificare cosa provocasse il problema, le ha sottratto averi per un valore stimato attorno ai 50mila euro. La vittima, 83 anni, ha raccontato la vicenda alla trasmissione Pomeriggio Cinque.

In via Sacco sempre nel capoluogo emiliano la coppia ha sottratto una scatola di gioielli in modo analogo.

A inizio novembre, una donna approcciata ha intuito cosa stava accadendo, si è sottratta al tentativo di furto e poi ha sporto denuncia.

Nello stesso periodo i due hanno ritentato nell'Imolese, dove giravano per ospedali, centri commerciali e altre zone frequentate. A una 82enne non è stato sottratto niente, probabilmente perché non ritenuta appetibile come vittima. In un altro caso è stata la persona individuata a stroncare sul nasce il tentativo di approccio.

La refurtiva accumulata non è ancora stata ritrovata. La coppia ha diversi precedenti, principalmente per reati contro il patrimonio.

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Tre arresti per droga tra via Guelfa e via di Vincenzo

Nel pomeriggio del 16 gennaio i poliziotti della squadra mobile di Bologna hanno arrestato in via Guelfa due marocchini, un 30enne e un 22enne, irregolari in Italia. Gli agenti hanno notato un uomo che in bici superava una recinzione danneggiata per nascondere una scatola in una fessura di un ponte. Poco dopo la bicicletta è stata ceduta a un nordafricano, che si è avvinato all’intercapedine e ha consegnato qualcosa al guidatore di un'auto giunta sul posto. I due si sono poi scambiati denaro contante. Dopo essere stati fermati e identificati dai poliziotti, ai due sono stati sequestrati rispettivamente 1.051 e 75 euro. Nella scatola sono state ritrovate 22 palline di cocaina per circa 16 grammi in totale, anche queste sottoposte a sequestro. Dopo l’arresto convalidato, ai due uomini è stato notificato l’ordine di espulsione dal territorio italiano.

Ieri sera a finire in manette in flagranza di reato è stato invece un nigeriano nato nel 1992. Gli agenti di polizia hanno notato l’uomo mentre cercava qualcosa negli arbusti e lo hanno trovato in possesso di sei grammi di cocaina e due di eroina. L’arresto è stato convalidato questa mattina con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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In aeroporto venti respingimenti. Denunciato un uomo per aver fumato su un volo

All’aeroporto Marconi di Bologna la polizia di frontiera nell’ultima settimana ha respinto venti cittadini extra-Schengen, tre erano in possesso di documenti falsi. Nell’ultima settimana il bilancio dell’attività della polizia aeroportuale annovera anche la segnalazione dopo l’atterraggio di un passeggero sulla cinquantina, che aveva fumato durante il volo. L’uomo è stato denunciato per inosservanza di un ordine da parte di un passeggero (art.1095 del Codice Navigazione).

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La madre denuncia la scomparsa, ritrovato al Marconi

Si è allontanato da casa volontariamente e dal 29 dicembre la madre non ne aveva più notizia. La donna, poco più che trentenne, ha atteso fino al 15 gennaio nella speranza che il figlio 18enne tornasse. Nel frattempo chiamava il ragazzo continuamente ma il cellulare squillava a vuoto. Anche i tentativi di parenti, amici, e insegnanti della scuola superiore di mettersi in contatto non erano andati a buon fine. Qualche ora dopo la denuncia di scomparsa, i carabinieri hanno localizzato il cellulare del ragazzo all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna e l’hanno poi rintracciato in un bar. Il ragazzo, dopo essersi allontanato da casa, trascorreva la notte all’aeroporto e si manteneva grazie ai soldi ricevuti da uno stage. Stava cercando di guadagnare la cifra necessaria ad acquistare un biglietto per il paese d’origine, la Moldavia, perché non voleva più restare in Italia. La madre lo ha subito raggiunto e il ragazzo si è scusato.

 

Foto: Ansa