Contestazione
«Abbiamo cercato di calmarli per impedire i danni alla scuola, ma loro non si sono fermati. Siamo delusi perché sono i responsabili della mancata occupazione che la maggior parte degli studenti voleva». Così uno dei rappresentanti del Belluzzi Fioravanti ha commentato gli atti di vandalismo perpetrati questa mattina da alcuni studenti dell’istituto di via G. D. Cassini. A rimanere impressi sono gli estintori aperti e la spazzatura nei corridoi, ma anche le scritte sui muri e le sedie e banchi volati fuori da scuola. Tutte immagini riprese e caricate online, che sono costate l’intervento della polizia e la denuncia da parte della scuola.
«I responsabili erano circa una quindicina, sono corsi al primo piano mentre noi rappresentanti, insieme al collettivo nato due settimane fa per organizzare l’occupazione, ci trovavamo davanti al blocco centrale dell’istituto. Stavamo votando per decidere se continuare con l’occupazione, dopo la bocciatura da parte del dirigente scolastico che aveva invece proposto l’autogestione», prosegue il rappresentante. «Tra le minacce dei professori e i nostri tentativi di mediazione, hanno scassinato le porte del primo piano e sfondato completamente due cattedre», ha spiegato il rappresentante. A spingere i ragazzi del Belluzzi Fioravanti all’occupazione senza «scendere a patti con forme di dissenso attenuate come l’auto e la cogestione», ritornano le ragioni già sentite nelle scorse settimane nell’esperienza di altri licei bolognesi, in testa il Minghetti e il Laura Bassi. «Volevamo esprimere la nostra contrarietà alla riforma Valditara, perché noi che siamo un tecnico più di tutti risentiamo delle conseguenze negative dell’alternanza scuola lavoro. Sarà strano, ma noi i cinque anni di liceo li vogliamo fare tutti», ha detto il rappresentante. Tra i motivi, poi, c’è anche «il problema delle perdite d’acqua della struttura scolastica, a cui le ristrutturazioni negli anni non sono servite a niente. Anche i laboratori sono inadeguati e, in più, gli insegnanti non ci supportano nella manifestazione delle nostre esigenze. Dei 1.600 studenti dell’istituto, la grande maggioranza voleva questa occupazione», ribadisce il rappresentante. Al momento, sono in corso le identificazioni dei responsabili degli atti di vandalismo. Quello che gli studenti della scuola hanno a cuore ora è «difendere i ragazzi appartenenti al collettivo, perché loro hanno cercato solo di aiutare e di portare avanti un occupazione che al centro avrebbe messo delle lezioni alternative».