Bologna 30
«Che da parte nostra ci sia la volontà di apportare delle modifiche a Bologna 30, lo rendiamo chiaro dall’inizio del progetto. Ma questa possibilità non è determinata in nessun modo dalla direttiva del Mit. Gli eventuali cambiamenti verranno apportati se necessario e solo dopo l’accumulazione dei dati sufficienti a condurre delle adeguate verifiche». È quanto dichiara la consigliera comunale Pd Mery De Martino, mentre continua il braccio di ferro tra Governo e Anci, che ieri ha risposto alla direttiva pubblicata mercoledì scorso, volta a ridimensionare Bologna 30. Il testo pubblicato da Anci è un tentativo di mediazione che da una parte riconosce la «fondatezza dell’intervento di Salvini per evitare il caos normativo», dall’altra propone di estendere la deroga ai limiti di velocità ad «aree urbane» piuttosto che a «singoli tratti di strada».
In attesa della decisione del vicepremier e ministro del Mit Salvini, quasi nessuno si espone apertamente sulla polemica in corso. Intanto però, a due settimane dall’attuazione dei limiti di velocità, l’opposizione al piano portato avanti dall'amministrazione Lepore continua a farsi sentire. «Come era facile immaginare, il Mit aveva ragione. Non si può estendere la città 30 a macchia d’olio ma, come previsto dal codice della strada, solo in alcune strade sensibili», dice il capogruppo consiliare Fdi Stefano Cavedagna.
«Lepore ha attuato le quindici ordinanze non coinvolgendo la cittadinanza e non proponendo delle adeguate legittimazioni. Per questo chiediamo che siano revocate immediatamente». Di altra opinione sembra essere De Martino. «Le ordinanze portate avanti dal Comune, che elencano le motivazioni specifiche di attuazione del limite per ogni strada, non sono in contrasto con la direttiva», ha commentato.
Dopo aver criticato la strumentalizzazione politica fatta dalla destra nei confronti del referendum contro Bologna 30, Lepore – come emerso dall’incontro con il "primo multato" Sergio Baldazzi – rimane convinto della positività dei limiti di velocità, sebbene «disposto a cambiare qualcosa se necessario», in linea con le dichiarazioni di De Martino. Quello di cui la giunta rimane certa, è che a bassa velocità corrisponda maggiore sicurezza sulle strade. «La notte è il momento in cui avvengono la maggior parte degli incidenti, per questo il sindaco dice no all’eliminazione dei trenta all’ora col buio», conferma De Martino.
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