Violenza sessuale

Sbordone

«Il fatto che la persona accusata della tentata violenza avvenuta in via Belle Arti sia stata liberata dal centro per il rimpatrio di Milano è dovuto a ragione tecniche». Queste le parole con cui il questore di Bologna, Antonio Sbordone, commenta la recente decisione di liberazione dal Cpr (Centro per il rimpatrio) di Milano del ventenne ritenuto responsabile dell’aggressione a danno di due ragazze avvenuta in zona universitaria. «Il tutto è partito da Bologna. Il pm ha scarcerato il fermato perché non c’era la flagranza del reato e ha ritenuto che non vi fossero prove sufficienti. Trattandosi di un richiedente asilo (il giovane è originario della Somalia, ndr), lo abbiamo fatto trasferire al Cpr di Milano, cosa che si può fare da quando è entrato in vigore il decreto Cutro. Successivamente, essendo mancati gli elementi per definirlo socialmente pericoloso, è stato liberato dal Cpr. Questo è tutto», spiega il questore.

Su questo evento è intervenuta anche la politica. Come riporta un articolo del "Resto del Carlino", il senatore di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione affari costituzionali Alberto Balboni definisce quanto accaduto «una vicenda sconcertante». «Il tribunale di Milano – afferma Balboni – senza i presupposti di legittimità necessari, ossia la pericolosità sociale dell’indagato, come avrebbe potuto imporre di trattenerlo in un centro per il rimpatrio? Non poteva disporre altro rispetto a una liberazione». A tali parole segue di conseguenza una critica nei confronti della decisione del pubblico ministero di Bologna: «È stata messa in discussione la stessa genuinità delle dichiarazioni rese dalla vittima e dell’altra giovane, che è stata a sua volta presa a calci dall’aggressore. Inoltre, decidendo per un’immediata liberazione, di fronte a un episodio di violenza sessuale, si è negata ance la possibilità di eseguire la convalida».

Nell’intervista che il senatore ha rilasciato al "Carlino" non mancano infine una valutazione politica del fatto e un appello al ministro della Giustizia Nordio. «Mi rifiuto di credere che un magistrato si sia sottratto alla valutazione di fatti così eclatanti. Qualcosa in questa storia mi tocca. E mi domando: se nella situazione si fosse trovato un italiano, avrebbe avuto lo stesso trattamento? Il ministro Nordio farebbe bene a chiedere alla Procura di Bologna un approfondimento sul perché di questa decisione», conclude il senatore.

 

Nell'immagine: il questore Antonio Sbordone.

Foto: Ansa.