Policlinico di Modena

Al policlinico di Modena è stato eseguito il primo trapianto di fegato in Italia con un robot telecomandato: si tratta del terzo caso al mondo dopo gli interventi a Washington e Lisbona. «C’è un prima e un dopo per noi», ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, commentando questa pagina di storia scritta interamente in Emilia-Romagna. 

Dopo il primo intervento sono stati già fatti altri tre trapianti di fegato con lo speciale robot, costato alla Regione più di 2,5 milioni di euro. I quattro pazienti curati, tutti malati di cancro epatico con un’età compresa fra i 50 e 60 anni, stanno bene: l’ultimo è stato trattato due giorni fa. «Grazie a questa tecnica robotica mini-invasiva – ha spiegato Fabrizio Di Benedetto, il chirurgo che ha eseguito il delicato intervento con la sua equipe -, i tempi di degenza post operatori sono scesi a solo tre giorni rispetto agli otto dei trapianti tradizionali».

Grazie al robot, nell’intervento durato 10 ore, è stato possibile staccare ed estrarre il fegato malato, per poi innestare quello nuovo attraverso cinque fori da un centimetro l'uno e a una semplice incisione di 10 centimetri sull'addome. «Solitamente il taglio è molto più lungo», ha spiegato Di Benedetto. Non un intervento a cielo aperto, dunque. Questo ha permesso al paziente un recupero post-operatorio più veloce, con meno dolore e meno perdite di sangue durante l'operazione, e una degenza più rapida (dopo un giorno era già in piedi).  «Con il robot che ha la capacità di zoomare di otto volte rispetto al medico umano - ha detto il chirurgo -, è possibile intervenire senza spostare “a mano” gli organi: il trauma è minimo così come le perdite di sangue».

Non sappiamo ancora l’impatto della macchina sulla mortalità nel lungo periodo, ma sicuramente abbatte quella nel breve visto le minori complicanze. «È delicato come un pianista», ha detto il chirurgo riferendosi al robot.

Le buone notizie sono anche sul lato economico visto che lo speciale strumento, costato più di 2,5 milioni di euro, permetterà di abbassare la spesa per i singoli interventi: un trapianto di fegato costa circa 70mila euro. Un investimento a tutti gli effetti per le casse della Regione.   

Modena si conferma il centro di eccellenza regionale e ai primi posti in Italia per i trapianti di organi. Solo nel 2023 sono stati fatti 500 casi di chirurgia oncologica addominale e 150 trapianti di fegato, la metà di quelli eseguiti in tutta la Regione. La città, con meno di 200mila abitanti, è stata centro di grandi investimenti pubblici negli anni scorsi e il suo Policlinico sta facendo scuola. «Vengono chirurghi da ogni parte del mondo per vedere e imparare - ha spiegato Di Benedetto -, anche la nostra organizzazione e il setting della sala operatoria». L'ospedale è dotato inoltre di una console accessoria per insegnare a utilizzare il robot, visto che in pochissimi sanno usarlo nel mondo. L'obiettivo per i medici del Policlinico è di metterne a segno una decina di trapianti con la nuova  macchina nel corso del 2024 (ossia l'8% dei trapianti epatici eseguiti in un anno a Modena) e continuare a sviluppare la tecnica robotica micro-invasiva per trapiantare altri organi dopo i risultati di fegato e rene.

 

Nella seconda immagine il robot del Policlinico. Foto Dire

 

Nell'immagine di copertina il professore Fabrizio Di Benedetto e l'assessore Raffaele Donini, secondo e terzo da sinistra

Foto di Giovanni Guidi