Brevi di nera

Locale chiuso dopo controllo. Il titolare del Sunshine: «Accanimento. Faremo ricorso»

Il titolare del Sunshine di via Nicolò Dall’Arca ha annunciato la chiusura del locale per 30 giorni per ordine della Questura, pubblicando l’atto ricevuto in cui si segnala il «forte e inconfondibile odore di sostanza stupefacente» sentito dagli agenti e l’atteggiamento «ostruzionistico» degli avventori durante il controllo. I gestori però annunciano ricorso, dichiarando si tratti di «accanimento», e promettono: «Non ci arrenderemo». Sono due le versioni sul controllo eseguito dalla polizia amministrativa con il reparto cinofili della polizia locale e altri reparti per un servizio “ad alto impatto” finalizzato al contrasto dello spaccio nel quartiere. Nella relazione si parla di un locale talmente affollato da rendere difficoltoso «l’accesso del personale operante» e di un «forte e inconfondibile odore di sostanza stupefacente vaporizzata» sia dentro il pub che nel dehor.  La Questura segnala che la titolare non abbia fatto nulla per agevolare il lavoro degli agenti e denuncia un atteggiamento «ostile» da parte della maggioranza dei clienti e del compagno della titolare con anche «applausi e frasi di scherno a sfondo politico». Gli avventori hanno anche tentato di impedire l’accesso dell’unità cinofila, «assiepandosi sulla porta d’ingresso». Alcuni avventori avevano pregiudizi di polizia, altri si sono rifiutati di fornire le generalità ma «per le crescenti problematiche di sicurezza relative all'ordine pubblico, si riteneva, di fatto, doversi concludere il controllo». La titolare scrive sui social di aver chiesto ai clienti di «dare i documenti e di collaborare per farli lavorare più veloce possibile». «Non è vero - continua il post – che i clienti non volevano collaborare ma volevano solo sapere il perché. Le forze dell'ordine sono andate via dicendo che era tutto regolare e che non avevano trovato nulla. Inoltre come fanno a contestarci l'odore di cannabis senza averla trovata o senza aver trovato clienti che la fumavano?».

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Fogli presenza falsificati, sequestrati 730mila euro a due coniugi toscani

Le loro società attive in provincia di Firenze avevano beneficiato di sostanziosi contributi comunitari per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica ma la coppia ha falsificato i loro fogli di presenza e quelli di alcuni dipendenti in nove progetti per ottenere rimborsi spese maggiorate per prestazioni mai svolte. Dopo gli accertamenti, i carabinieri del Nucleo investigativo di Bologna (sezione Eppo) hanno eseguito un sequestro preventivo di 730mila euro finalizzato alla confisca diretta del profitto del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche. Il provvedimento è stato disposto dal gip del tribunale di Firenze su richiesta della Procura europea bolognese.

 

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Mezzo chilo di hashish e più di 6.500 euro in contanti, arrestato 20enne ad Anzola

I carabinieri hanno trovato in casa di un 20enne italiano 6.580 euro in banconote di piccolo taglio e 460 grammi di hashish già razionato e confezionato per gli assuntori. Il giovane è stato arrestato ed è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e/o psicotrope. La perquisizione è stata disposta dalla Procura della Repubblica di Bologna dopo una violenta aggressione a inizio agosto 2023 contro un tossicodipendente di 20 con frattura della mandibola a opera di due coetanei, probabilmente una spedizione punitiva per “debiti di droga”. Alle 14 del 13 gennaio sono scattati gli accertamenti nei confronti dei sospettati, che hanno portato all’arresto di uno dei due e al sequestro della droga e dei contanti trovati nella sua abitazione.

 

Foto Ansa