Cooperative

Anno positivo, il 2023, per le cooperative associate a Legacoop Bologna: più del 79%, infatti, chiuderà il bilancio in utile. Il 47% ha registrato una crescita dell'utile di oltre il 10% rispetto all’anno precedente. «Nonostante le difficoltà il 2023 si può considerare un anno positivo – dichiara la presidente Rita Ghedini –. È stato l’anno dell’alluvione e di altre calamità ambientali, come la grandine e le gelate tardive. Questo ha inciso su tutta la filiera agroalimentare e sicuramente sulla produzione di valore, ma siamo comunque contenti della capacità di reazione delle nostre cooperative».

Tra i dati presentati nel corso di Immagina. Costruiamo il futuro della cooperazione, l’assemblea dei delegati di Legacoop Bologna, ospitata nella cornice evocativa del Modernissimo, spicca un incremento del valore della produzione per il 35% delle associate, anche se per il 49% di esse il risultato è rimasto invariato. Diversi i temi trattati durante l'incontro, dalla rigenerazione alla sostenibilità, passando per la digitalizzazione, legati soprattutto alle prospettive e alle sfide future.

«Le preoccupazioni per il domani non sono poche – prosegue Ghedini – le trasformazioni avvengono in tempi sempre più rapidi e questo accresce il livello di incertezza. Il digitale, per esempio, è uno strumento complesso da gestire, che richiede rapidità nell’upgrading delle competenze, investimenti nelle persone e nelle tecnologie, che rischiano di raggiungere presto alti livelli di obsolescenza. Anche per l’anno in corso, nonostante la frenata prevista, le nostre cooperative non rinunceranno a investire».

Per il 2024, dunque, è prevista una certa stazionarietà. Per una larga parte delle cooperative si profila stabilità per l’andamento della domanda e dell’occupazione. L'incedere umorale dei mercati internazionali si riverbera sui costi delle materie prime. Altro cruccio è la scarsità di manodopera: «Il primo problema è trovare personale – sottolinea Ghedini – il reclutamento è la prima emergenza segnalata dalle nostre cooperative dall’ultimo quadrimestre del 2022. Eravamo ancora in coda covid, con bilanci in parte depressi dal punto di vista dei volumi, ma nonostante ciò la carenza di personale, che già allora sembrava un’emergenza, si è rivelata un dato strutturale. Ci stiamo rendendo conto che una delle ragioni per cui non vengono accettate delle proposte di lavoro è l’impossibilità di trovare una casa a prezzi adeguati alla propria capacità di reddito. Servono altri strumenti di welfare e le cooperative sono buoni vettori di lavoro per il welfare. Bisogna investire più risorse».

 

Nell'immagine Rita Ghedini. Foto dell'ufficio stampa di Legacoop Bologna