Santa Cristina

È stata installata la targa in memoria del cineoperatore Miran Hrovatin, assassinato insieme a Ilaria Alpi nel 1994 in Somalia. Il suo nome da oggi, giusto 30 anni dopo il duplice omicidio, è quello che intitola il giardino del complesso universitario di Santa Cristina, che sta diventando sempre più un luogo della memoria per le vittime cadute in nome della libertà di stampa . L’assessore ai lavori pubblici del comune, Simone Borsari, intervenuto in nome del sindaco Matteo Lepore e della sua Giunta, ha definito «vergognoso» il mistero che ancora avvolge l’uccisione dei due reporter e di tanti altri casi della cronaca italiana. «Indagini, depistaggi e processi. Ancora oggi non si sa la verità sui responsabili - e poi ha esplicitato come - non è un caso che l’intitolazione sia accanto all’Università dove si insegna a essere liberi, a pensare con la propria testa, a conoscere i fatti e a svolgere la propria professione in modo competente». Secondo Fulvio Cammarano, direttore del Master in Giornalismo (delegato del rettore, Giovanni Molari) ha riconosciuto il valore simbolico del luogo scelto che ospita anche «una panchina dedicata alla libertà di stampa e una targa per Ezio Cesarini, giornalista del "Carlino" ucciso dai fascisti» e ha dichiarato che «la libertà di stampa non è compatibile con il fascismo. Va detto chiaro e forte. Perché quello che vediamo ha a che fare con il sopruso, la violenza e con un istinto fascista che si muove nella società attuale. Credo che in questo luogo – sede anche del Master in Giornalismo - si possa respirare aria buona, antifascista, così come la libertà di stampa». Alla cerimonia era presente il tesoriere dell’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Luca Molinari, che ha portato il saluto del presidente Silvestro Ramunno ed è intervenuto spiegando il significato della panchina e delle targhe «come luoghi custodi della memoria». E poi ha specificato che «ora sta a noi. Non deve finire tutto qui. Come giornalisti è nostro compito raccontare la verità per mantenerla viva». La presidente del quartiere Santo Stefano, Rosa Amorevole, ha spiegato com’è nata l’esigenza di questa targa. «La nostra richiesta riguardava Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, ma siccome alla giornalista è dedicato anche un altro spazio, vicino all'Ospedale Maggiore, l'ufficio toponomastica ci ha permesso di completare questo ricordo, dedicando appunto una targa a Hrovatin. Credo che sia molto importante che sia qui, nel quartiere dove sono presenti l'Ordine dei giornalisti, l’associazione della stampa Emilia-Romagna e il Master in Giornalismo».

 

 

 

Nell'immagine Giampiero Moscato, direttore di InCronaca; Simone Borsari, assessore ai lavori pubblici del comune; Rosa Amorevole, presidente del quartiere Santo Stefano; Fulvio Cammarano, direttore del Master in Giornalismo e Luca Molinari, tesoriere dell’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna.