consolidamento Garisenda

La Garisenda verrà messa in sicurezza con gli stessi tralicci d’acciaio che, anni fa, sono stati utilizzati per il consolidamento della torre di Pisa. L’ha detto il sindaco Matteo Lepore nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Accursio, aggiungendo che, una volta terminato l’intervento, la torre «uscirà dalla fase gialla e sarà così messa in sicurezza, entrando nella fase verde».

L’intervento è stato progettato da un gruppo di esperti nominati dal Comune di Bologna, tra cui i professori Nunziante Squeglia e Massimo Majowiecki, che si sono recati nella città toscana, a Campo dei Miracoli. Lì hanno analizzato la struttura metallica che è stata usata per il restauro della torre di Pisa, rilevando che le macchine di tiro sono in buono stato, leggermente intaccate dalla ruggine nelle parti basse e quindi riutilizzabili.

L’intenzione è quindi quella di trasferire questa soluzione all’area delle due torri, dove la posizione dei tralicci dovrebbe contrastare i movimenti nelle direzioni est-ovest e nord-sud, l’uno contro Palazzo Strazzaroli e l’altro in direzione via Zamboni. La distanza fra la Garisenda e i cavalletti dovrebbe essere di poche decine di metri.

La messa in sicurezza della “torre malata” prevede tre fasi. Quella iniziale prevede il montaggio delle strutture in acciaio già utilizzate a Pisa, che verranno alzate e adattate alla Garisenda. Il secondo step prevede interventi sulla muratura della torre stessa, per esempio delle iniezioni di miscela di malta a base di calce idraulica compatibile con quella presente. Il terzo passaggio, infine, è quello in cui l'intervento di messa in sicurezza si dovrebbe concludere, effettuate le necessarie verifiche, con la messa in tiro dei cavi delle torri di contrasto.

La previsione è quella di installare il sistema di tralicci e stalli entro la fine di quest’anno.

 

 

Nell'immagine nel testo il rendering dell'intervento fornito dal Comune di Bologna

Foto in copertina di Tommaso Corleoni