Brevi di nera

Sei misure cautelari contro i membri del collettivo LUnA per gli scontri durante lo sgombero del 17 ottobre 2023

Sono state notificate dalla Digos a sei membri del Collettivo LUnA le misure cautelari di divieto di dimora nella Città metropolitana di Bologna, emesse dal gip Domenico Truppa su richiesta del pm Stefano Dambruoso della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura della Repubblica di Bologna.

I fatti risalgono al 17 ottobre 2023, durante lo sgombero in via Mazzini 90 di un edificio occupato di proprietà della Congregazione delle Suore Mantellate serve di Maria. Il collettivo universitario aveva organizzato una manifestazione di protesta contro il provvedimento. La tensione tra le forze dell’ordine e i manifestanti sfociò in scontri, in cui tre agenti in servizio di ordine pubblico e una manifestante erano rimasti feriti e fecero ricorso alle cure mediche del pronto soccorso. I sei destinatari erano tra i 12 segnalati a vario titolo perché ritenuti responsabili di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni aggravate (la nota della Questura di Bologna segnala che «alcuni attivisti di Luna che colpivano gli agenti con calci, pugni e aste»), getto pericoloso di oggetti e occupazione abusiva di immobili.

Dalla pagina Facebook del centro sociale Làbas arriva la replica degli attivisti, che definiscono «folle» il provvedimento, «un’iniziativa chirurgica di sabotaggio dell’attivismo solidale, sociale, climatico, municipale». Nel comunicato si denunciano «manganelli e divieto di dissenso a Bologna», e viene attaccata «l’auto rappresentazione che il questore Sbordone fa di sé e dei suoi plotoni: ‘manganelli dispiaciuti del sangue versato’». Invitano a esprimere «la tanta indignazione» con foto, comunicati e video con l’hashtag #torniAmoaBologna e con la partecipazione alla conferenza stampa di domani alle 12.30 nel cortile del Pozzo di Palazzo D’Accursio.

 

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Contributi previdenziali evasi, fatture false e oltre 200 lavoratori irregolari, 26 denunciati dalle Fiamme Gialle

Emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 90 milioni, indebita compensazione con crediti inesistenti, riciclaggio mediante trasferimenti di fondi finanziari da e verso l’estero, somministrazione fraudolenta di manodopera tramite assunzione fittizia di oltre 200 lavoratori irregolari in appalti. Sono gli illeciti per cui la Guardia di Finanza di Bologna ha deferito 26 persone Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.

Gli accertamenti condotti hanno tracciato il profilo di un sistema, che ruotava attorno all’evasione dell’Iva (oltre 20 milioni di euro), dei contributi previdenziali e assistenziali, utilizzando falsi modelli di versamento e una sistematica compensazione dei debiti tributari con crediti d’imposta inesistenti. Una società bolognese, intestata a un prestanome nullatenente emetteva false fatture, motivate con la compravendita di rame, consentendo di evadere l’Iva ai clienti del settore. Tuttavia, l’attività si era progressivamente incentrata negli appalti privati, aggiudicandosi contratti dal valore milionario e assumendo 212 lavoratori. Per tranquillizzare i committenti sull’osservanza degli obblighi fiscali, la società utilizzava falsi modelli F24 generati con programmi informatici.

 

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Minacce, diffamazione e molestie online, arresti domiciliari e braccialetto elettronico a un 29enne

Ha conosciuto su un noto sito di incontri un uomo che dal maggio 2023 l’ha ripetutamente minacciata, molestata e diffamata. È accaduto a una trentenne bolognese che era in contatto con il suo persecutore solo via social. L’uomo, un 29enne residente nelle Marche, ha raccolto informazioni su di lei, tra cui luogo di lavoro, residenza e numero di telefono, e ha creato account falsi a nome della vittima e pubblicato diversi annunci di carattere sessuale su siti di incontri. Inoltre, pubblicava su pagine seguite dalla donna finte confessioni, in cui spacciandosi per lei, dichiarava di aver subito abusi sessuali dai familiari, ledendo la loro reputazione.

Ai post falsi si aggiungevano anche minacce di morte per un presunto debito da saldare non meglio precisato. La trentenne viveva nella paura tanto da chiedere ai suoi familiari di essere “scortata” per il timore di essere raggiunta sotto casa. Dall’analisi dei contenuti postati e dei flussi telematici dei diversi account fake, gli operatori del Centro operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Bologna sono riusciti a identificare il 29enne. Ma nonostante l’intervento della Polizia di Stato che lo ha perquisito e deferito all’autorità giudiziaria per cyberstalking, diffamazione ed estorsione il soggetto ha ripreso a perseguitarla, minacciando la donna di vendicarsi e di farle fare una “brutta fine”.

Le intimidazioni e le minacce, commesse anche dopo esser venuto a conoscenza di un procedimento penale a suo carico, hanno spinto il gip del Tribunale di Bologna a emettere una misura di arresti domiciliari a carico dell’indagato con applicazione del braccialetto elettronico e a vietarne la comunicazione con la donna. Il 13 febbraio il Centro operativo per la Sicurezza Cibernetica delle Marche-Ancona in collaborazione con l’omologo emiliano ha eseguito la misura cautelare dopo aver rintracciato il 29enne.

 

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Rissa a 12 in piazza XX settembre, due denunciati

Una lite per ragioni ancora da chiarire tra un cittadino nigeriano di 29 anni, regolare, e un più giovane tunisino irregolare si è trasformata in una rissa di 12 persone al sopraggiungere dei rispettivi gruppi. È successo ieri sera, alle 21.30, in piazza XX settembre nei pressi della fermata dell’autobus che si affaccia su via Indipendenza. A intervenire è stato il reparto Pronto intervento della Squadra mobile identificando i due responsabili dell’alterco, che ha dato origine alla baruffa, ora denunciati per rissa.

 

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Truffa della solidarietà, 14 denunciati

Si muovevano tra i visitatori della fiera “Liberamente – Salone del tempo libero, del divertimento e della vita all’aria aperta”, chiedendo denaro e appuntando le somme su una cartellina. Alle 11,15 del 24 febbraio i carabinieri della stazione Bologna Navile in servizio di vigilanza al polo fieristico hanno intercettato i presunti responsabili, notati mentre si spostavano in maniera sospetta tra gli avventori. Si tratta di 14 cittadini rumeni tra i 16 e i 47 anni. Nelle cartelline sequestrate c’erano delle stampe di carta, formato A4 con il simbolo dei disabili, la bandiera italiana e il logo “Tourisme & Handicaps”, seguito dalla dicitura “Certificato regionale per persone non udenti e fisicamente disabili e desideriamo aprire un centro internazionale per bambini poveri grazie mille”, la traduzione in inglese e una tabella con quattro colonne: “firma”, “numero postale”, “città” e “donazione”. La perquisizione alla caserma dei carabinieri di via Cipriani ha permesso di recuperare 182,50 euro. Tutti gli intercettati sono stati denunciati per truffa in concorso.

 

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Aveva 15 grammi di cocaina, arrestato per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale

Dopo aver osservato due cessioni di sostanza stupefacenti, gli agenti della Squadra Mobile ieri pomeriggio sono intervenuti e arrestato un cittadino marocchino di 34 anni senza fissa dimora e irregolare in Italia. Dopo numerose segnalazioni, i poliziotti hanno effettuato un’attività di osservazione in via della Liberazione. L’uomo ha opposto resistenza agli agenti, ferendo il personale intervenuto, ed è stato trovato in possesso di 15 grammi di cocaina, divisi in tre involucri, e banconote di piccolo taglio per 350 euro.

 

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39 dosi di cocaina, arrestato in via Mondo

Stava vendendo cocaina a un cliente in via Mondo quando gli agenti della Polizia sono intervenuti. Un tunisino di 31 anni senza fissa dimora e irregolare è stato arrestato per spaccio ieri mattina all’angolo con il passaggio pedonale del parco Davide Penazzi. Il soggetto si muoveva nelle zone adiacenti e aveva con sé 39 dosi per un totale di 15 grammi di cocaina e 210 euro. È stato fermato anche l’acquirente, che ha confermato di aver già acquistato già quattro volte dalla stessa persona una dose da 0,4 grammi per 20 euro.

 

Gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine il 17 ottobre 2023. Foto di Riccardo Benedet