10 febbraio

“Italiani d’Istria. Chi partì e chi rimase”. È questo il nome della rassegna fotografica che sarà inaugurata domani a Palazzo d’Accursio – sino al 20 febbraio – e darà il via alla serie di eventi per celebrare il “Giorno del ricordo”, la ricorrenza del 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, dalmati e fiumani. La curatrice della mostra, Lucia Castelli, figlia di esuli, cresciuta nell'ex campo di concentramento di Fossoli, nel modenese, ha intervistato e ritratto oltre centocinquanta italiani d'Istria, riportandoli al villaggio San Marco di Fossoli che li ospitò dopo la fuga dalle terre d'origine. «Non tutti sono riusciti a rilasciarmi una testimonianza – spiega Castelli – è un tema delicato. Molte delle loro ferite rimarranno aperte per sempre». «Il 10 febbraio sarà una ricorrenza importante, giunta ormai al suo ventesimo anno – aggiunge la presidente del consiglio comunale Maria Caterina Manca – una solennità nazionale per riportare alla luce la nostra storia». L'esposizione è parte del ricco cartellone che animerà Bologna, e gli altri comuni dell’area metropolitana, per tutto il prossimo mese.
Tra i molti eventi in programma, il principale sarà quello del Consiglio comunale solenne che, venerdì 9 febbraio, vedrà la presenza del primo cittadino Matteo Lepore e del filosofo e scrittore Stefano Zecchi.

E poi la musica. Nella chiesa di San Giacomo Maggiore, in piazza Rossini, il 18 febbraio, si esibirà il coro del conservatorio di Ferrara nel concerto “Musiche mariane dell’Istria a Roma”, per un ricordo melodico della vicenda istriana. E, sempre il 18 febbraio, farà tappa nella stazione di Bologna, al binario 4 ovest, il “Treno del ricordo”, un’iniziativa voluta dal governo, per ripercorrere idealmente i lunghi viaggi percorsi dagli esuli. Il mezzo, che partirà da Trieste l’11 febbraio e concluderà il suo itinerario a Taranto il 27 febbraio, sarà un vero e proprio museo itinerante, appositamente allestito con mostre multimediali e materiali dedicati alla vicenda.
«È una storia tragica, che è doveroso togliere dall'oblio – dice Chiara Sirk, presidente del comitato bolognese dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) –, lo dobbiamo ai trecentomila esuli che scapparono dalle proprie terre lasciando ogni cosa». «Quello attuale è uno scenario tragico – ribadisce Manca – guerre, migrazioni, sofferenza. È per questo che, oggi più che mai, ricordare diventa fondamentale. Per stimolare le menti, risvegliare le coscienze». E infatti, la commemorazione di quest’anno avrà un ‘qualcosa’ di ancor più speciale. «Molti degli appuntamenti organizzati sono dedicati ai giovani – spiega la vicepresidente del consiglio comunale Manuela Zuntini – per renderli consapevoli di quanto accaduto. Il passato è parte di noi». Per questo, infatti, nelle biblioteche di molti comuni – tra cui Castel Guelfo, Pieve di Cento e Medicina – verranno svolti incontri tematici e letture condivise di testi, proprio per riflettere sui tragici eventi passati. Per una giornata che, come conclude Maria Caterina Manca: «Vuole calcare il segno, accendere il ricordo, render tangibile la memoria». 


In copertina: Conferenza stampa di presentazione delle iniziative. Da sinistra a destra: Chiara Sirk, Manuela Zuntini, Maria Caterina Manca, Lucia Castelli
Foto di Lavinia Sdoga