Arresto e condanna
Lunedì sera due Volanti della polizia hanno fermato, in viale Vicini, quattro uomini in possesso di banconote false. Per loro sfortuna erano già noti alle forze dell'ordine come la banda dei Rolex: in passato avevano infatti acquistato orologi di lusso con denaro contraffatto e per questo, anche in quel caso, gli era stato attribuito il reato di spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate (art. 455 Cp). Secondo la ricostruzione della polizia, attorno all’una e mezza di notte gli agenti stavano passando in auto per via Andrea Costa quando hanno visto due uomini che hanno iniziato a correre. Insospettiti dal loro comportamento, i poliziotti li hanno inseguiti. Arrivati in viale Vicini i fuggiaschi si sono avvicinati a un veicolo quando gli agenti li hanno fermati. Solo uno aveva i documenti con sé, ma grazie alle generalità che hanno fornito, sono stati riconosciuti. Alcuni di loro hanno origini campane, hanno età comprese tra i 20 e i 38 anni e sono già conosciuti alle forze dell’ordine per precedenti avvenuto fuori da Bologna. Hanno tutti precedenti penali per reati contro il patrimonio, truffe, utilizzo di assegni e banconote contraffatte. Gli agenti hanno esteso la perquisizione e in macchina hanno trovato prima un frammento di una banconota da cinquanta euro fatta a pezzi. Addosso a uno di loro c'erano centottanta euro e sotto al tettuccio dell’auto erano nascosti altri centonovanta euro, tutti contraffatti ad arte. I quattro erano registrati in un hotel della città dove sono stati trovati altri soldi. In totale sono stati sequestrati milletrecento euro. È seguito l’arresto. Ora ci sarà l'udienza per la convalida dell'atto di polizia.
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Portava con se venticinque dosi di cocaina, arrestato in via Piana
Nella stessa serata è stato arrestato dalla polizia un uomo in possesso di venticinque dosi di cocaina da dieci grammi. Era passata da poco la mezzanotte quando una Volante dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp), mentre attraversava via Piana per controllare la zona di San Donato, ha visto una persona che, dopo aver avvistato l’auto di servizio, ha iniziato a correre; i due agenti, scesi dall'auto, l’hanno rincorso a piedi. Dopo essere stato fermato, il ragazzo ha fatto cadere un involucro termo-riscaldato che i poliziotti hanno scoperto contenere venticinque dosi di droga in quantità tale da far scattare l’arresto per detenzione di beni di spaccio. Il fermato era già stato indagato per detenzione della medesima sostanza dalla Polizia giudiziaria della Bolognina e nel 2023, risultato irregolare sul territorio, aveva ricevuto l’ordine di espulsione.
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Maxi traffico di coca dal Sudamerica. Quindici le condanne
Il giudice per le indagini preliminari Letizio Magliaro ha emesso sentenza che ha disposto l’assoluzione di due e la condanna di quindici delle ventuno persone coinvolte nel traffico internazionale di droga individuato tra il 2021 e il 2022 durante un’inchiesta che portò al sequestro di oltre settecentocinquanta chilogrammi di cocaina provenienti dal Sudamerica. Di ventuno, quindici persone sono state condannate a due anni e otto mesi di reclusione, tre hanno scelto il processo con rito ordinario e una il patteggiamento. Le indagini sono iniziate circa un anno fa basandosi su alcune intercettazioni e hanno raggiunto l’apice con il sequestro di un ingente quantitativo di droga trovate in un garage a Bologna. Durante le indagini si è scoperto che parte di questa veniva stoccata a Monte San Pietro, ma anche in Veneto, Liguria e Toscana; la merce arrivava in Italia dal Sudamerica, in particolare da Santo Domingo, in navi container e, dopo lo stoccaggio, veniva smistata in giro per il Paese. Nell’indagine sono state coinvolte ventuno persone che sono state arrestate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) su ordine del Gip Nadia Buttelli.
Foto di Alessia Sironi